Roma - Per il numero uno della Bce Mario Draghi "la ripresa prosegue a passo moderato, sostenuta soprattutto dalle nostre misure di politica monetaria e dai prezzi dell'energia. Gli investimenti - prosegue Draghi parlando davanti all'Europarlamento - restano deboli. Per rendere il sistema dell'area euro più resiliente, la Bce è pronta a fare la sua parte ed esaminerà la possibilità di agire a marzo".
Tuttavia non è solo la Bce che deve fare la sua parte. Le prime settimane del 2016 hanno mostrato che l'area euro "si trova di fronte sfide importanti" e "nei prossimi mesi sarà necessario uno sforzo risoluto da parte di tutti i decisori politici per superarle". Secondo Draghi è "sempre più evidente" che i governi dell'Eurozona debbano sostenere la ripresa con politiche fiscali che prevedano "investimenti pubblici" e "tasse più basse". E anche con "riforme strutturali efficaci", che migliorino il contesto operativo delle imprese. Da questo punto di vista, ha aggiunto Draghi, "è vitale fornire infrastrutture pubbliche adeguate per aumentare gli investimenti produttivi, stimolare la creazione di lavoro e aumentare la produttività".
Draghi si è poi soffermato a lungo sul settore bancario, sottoposto ultimamente a forti turbolenze, soprattutto in borsa. "La caduta dei prezzi delle azioni delle banche - spiega Draghi - è stata amplificata dalla percezione che le banche possano dover fare di più per adattare i loro modelli di business a un contesto di crescita e tassi di interesse più bassi e al rafforzamento del sistema regolatorio internazionali messo in campo dopo la crisi", ha aggiunto Draghi, "dobbiamo però renderci conto che la riforma regolatoria ha posto le fondamenta per aumentare in maniera durevole la resistenza non solo dei singoli istituti ma anche del sistema finanziario nel suo complesso: le banche hanno messo su cuscinetti di capitale più elevati e di qualità migliore, hanno ridotto l'indebitamento e hanno migliorato i loro profili di finanziamento".
Per quanto riguarda la situazione della banche italiane, Draghi ha assicurato che i requisiti di capitale non saranno aumentati. "I governatori delle banche centrali e i capi della supervisione - dice - hanno detto che sono impegnati a non aumentare in modo significativo i requisiti di capitale per il settore bancario". E ancora, sempre in riferimento ai requisiti di capitale: "Non c'è stata disparità di trattamento per le banche italiane e quindi non sono state privilegiate". "Il motivo per cui esiste il meccanismo unico di supervisione - ha aggiunto - è proprio per la far sì che la supervisione sia applicata in modo uniforme in tutta l'area euro". Inoltre Draghi ha smentito qualsiasi trattativa con il governo italiano per comprare crediti in sofferenza. "Non so da dove viene fuori questa storia che la Bce intende comprare crediti deteriorati italiani. Non ci risulta nessuna trattativa col governo italiano. Si tratta di vedere se le sofferenze sotto forma di Abs possono essere accettate come collaterale. Ma questo non è un acquisto". Sulle nuove regole europee per i bail-in delle banche, Draghi ha chiarito che si tratta di "un cambiamento notevole, ma è un cambiamento per il meglio, perché così i soldi dei contribuenti non saranno usati come è accaduto durante l'ultima crisi". Ha quindi escluso una revisione in tempi brevi. Le nuove regole, ha detto, "sono appena entrate in vigore" e "già si pensa a una loro revisione: questo mi pare un po' difficile". "La responsabilità per le regole - ha aggiunto - spetta alla commissione e al meccanismo unico di supervisione. Che sia necessaria informazione sulle regole è molto importante. Quel che la recente esperienza in Italia dimostra è che queste regole sono state approvate due anni fa. Quindi occorre fare di tutto per aiutare i risparmiatori a capire l'importanza di queste regole. Si fa presto a dire che uno deve sapere che, quando investe in un'obbligazione bancaria, questo è uno strumento rischioso e che quindi si possono perdere i denari investiti. Ma bisogna aiutare le persone a capirlo. Per questo sono importanti sia la trasparenza delle banche sia l'informazione dei risparmiatori". (AGI)