Roma - Quarta candidatura per la presidenza di Confindustria: a rompere gli ormeggi e lanciarsi nell'avventura e' Marco Bonometti, presidente dell'Associazione degli Industriali di Brescia. Bonometti ha infatti formalizzato la sua decisione alla Commissione dei 'saggi' incaricata di ricevere le candidature alla presidenza di Confindustria. Oltre a quella di Bonometti, come e' noto, in lizza ci sono Vincenzo Boccia, Aurelio Regina e Alberto Vacchi.
Secondo le nuove procedure, nei prossimi giorni (probabilmente lunedi' 22 febbraio), partiranno le consultazioni dei tre saggi - Adolfo Guzzini, Giorgio Marsiaj e Luca Moschini - con la base associativa. La prima tappa e' Milano nella sede di Assolombarda. Mercoledi' 24 febbraio i tre saggi si sposteranno nella sede di Confindustria a Roma. Il 3 marzo saranno a Torino presso l'Unione industriali, l'8 marzo di nuovo a Milano, sempre in Assolombarda, mentre il 9 andranno a Verona. Le consultazioni si chiuderanno l'11 marzo all'Unione industriale di Napoli.
Marco Bonometti, 61 anni, Cavaliere del lavoro, e' presidente e amministratore delegato del gruppo meccanico OMR (Officine Meccaniche Rezzatesi) che fornisce componenti all'industria dell'auto. Imprenditore di terza generazione, si laurea in Ingegneria meccanica al Politecnico di Milano. Muove i primi passi, a partire dal 1977, nell'azienda di famiglia, nata nel 1919 su iniziativa del nonno materno. Oggi Bonometti guida un gruppo industriale internazionale (9 stabilimenti in Italia e 6 all'estero) con oltre 3.000 dipendenti e circa 600 milioni di ricavi, con attivita' diversificate nella meccanica per automotive, nel settore sanitario, nell'immobiliare e nei servizi finanziari.
E nella storia professionale di Bonometti vi sono, 'in nuce', le motivazioni che l'hanno portato a candidarsi alla guida degli industriali privati. Chi lo conosce bene, infatti, lo definisce un uomo determinato, senza fronzoli e lontano dalle 'liturgia' di una certa Confindustria. Il senso della candidatura del presidente degli imprenditori bresciani, dunque, e' quello di voler dare un forte segnale di discontinuita' con la 'vecchia' Confindustria. Una capacita' di innovazione e di 'rottura', dicono di lui a Brescia, di cui ha dato ampiamente prova nella gestione dell'AiB. Un'esperienza preziosa - forte anche dei risultati del gruppo industriale che guida - sulla quale poggia la piattaforma programmatica del suo progetto confindustriale.
Ma per gli intimi, Bonometti ha anche un 'asso' nella manica: un'amicizia ed una stima reciproca con Sergio Marchionne che potrebbe anche determinare il ritorno del Gruppo automobilistico il viale dell'Astronomia. (AGI)