Roma - L'Africa Subsahariana continua a presentare una diffusione della corruzione "preoccupante", con le maggiori economie, quali la Nigeria e il Sud Africa, che non danno segnali di miglioramento. E' quanto emerge dall'edizione 2015 del "Corruption Perceptions Index" elaborato da Transparency International. "L'Africa subsahariana ha affrontato innumerevoli minacce nel 2015, dall'epidemia di ebola alla crescita del terrorismo", si legge nello studio", vediamo sempre piu' la corruzione esacerbare le cause delle crisi e minare la capacita' di risposta". Il rapporto di quest'anno "presenta un quadro preoccupante, con 40 paesi su 46 che mostrano un serio problema di corruzione e nessun miglioramento per i pesi massimi economici Nigeria e Sud Africa". In particolare Abuja mantiene la posizione numero 136 con un punteggio che scende di un grado a quota 26, mentre Città del Capo, pur salendo dalla sessantasettesima alla sessantunesima posizione, resta inchiodata a 44 punti (stesso punteggio e stessa posizione dell'Italia, va sottolineato).
"Il progresso e' possibile", avverte lo studio, che sottolinea il miglioramento "significativo" del Senegal, che sale dalla sessantanovesima alla sessantunesima posizione, al pari con Italia e Sud Africa, e del Botswana, nazione meno corrotta di tutta l'Africa, che sale dal trentunesimo al ventottesimo posto, ai pari del Portogallo e meglio di Polonia (trentesima) e Spagna (trentaseiesima). "La corruzione, però, continua a negare ai cittadini giustizia e sicurezza", scrive ancora l'organizzazione, "mentre una Somalia devastata dai conflitti finisce di nuovo in fondo alla classifica, molti paesi sono piagati dalla mancata applicazione della legge", ospitando la polizia e i tribunali "maggiormente interessati da tangenti". "In molti paesi, tra i quali Angola, Burundi e Uganda, assistiamo a una mancata persecuzione degli ufficiali pubblici da una parte e l'intimidazione dei cittadini che si ergono contro la corruzione dall'altra", si legge nello studio. L'Angola, in particolare, segnala un notevole deterioramento, scendendo dalla centosessantunesima alla centosessantatreesima posizione (su 167 posti; nel 2014 erano 175) e un punteggio sceso a 15 punti dai 22 del 2012 in una scala da uno a cento. Migliora invece notevolmente la performance del Mozambico, che sale a 31 punti alla posizione 112 (nel 2014 era a 21 punti alla posizione 156). Avanzano in classifica, pur mantenendo un punteggio grossomodo invariato rispetto al 2014, anche Ghana (dalla sessantunesima alla cinquantaseiesima posizione), Congo Brazzaville (dalla posizione 152 alla 146) e Kenya (dalla 145 alla 139). Arretra invece il Gabon, che scende dal novantaquattresimo al novantesimo posto. "Se la corruzione e l'impunita' devono diventare 'una cosa del passato', come affermato dall'Unione Africana nell'agenda al 2063, i governi devono prendere iniziative coraggiose per assicurare che il rispetto della legge sia una realta' per tutti", conclude Transparency International, "perseguire la corruzione ripristinera' la fiducia tra le persone che non credono piu' nelle istituzioni che dovrebbero proteggerle". (AGI)
(27 gennaio 2016)