Roma - Mercati europei in lieve rialzo in avvio di giornata dopo i forti cali della settimana scorsa. Le principali piazze azionarie del continente hanno iniziato la seduta leggermente sopra la parita' e stanno ulteriormente guadagnando terreno. Parigi e' in rialzo dello 0,4%, Francoforte dello 0,6%, Londra guadagna circa lo 0,3%. Apertura poco mossa per la Borsa di Milano con il 'primo' Ftse Mib che ha segnato quota 19.201 punti (+0,02%.
Borse cinesi in lieve rialzo in apertura di settimana. Shanghai ha chiuso la seduta con segno positivo, +0,44%, a 2913,84 punti, mentre Shenzhen ha guadagnato l'1,58% risalendo sopra i diecimila punti, a quota 10155,96. La seduta era cominciata in forte ribasso, con Shanghai che a inizio mattinata perdeva quasi il 2% prima di recuperare nelle prime ore di contrattazioni. Chiude in calo, invece, la Borsa di Tokyo, che ha perso l'1,12%: sul risultato pesano gli ultimi dati economici provenienti da Washington e il deprezzamento del greggio, oggi sceso sotto i 28 dollari al barile, prima di una lieve ripresa. Il modesto avanzamento delle performance di oggi e' stato segnato dalla decisione della banca centrale cinese di contrastare le speculazioni sullo yuan offshore applicando alle banche straniere operanti su territorio cinese regole simili a quelle delle banche cinesi. Dal 25 gennaio prossimo, secondo quanto confermato oggi dalla People's Bank of China, e' previsto un aumento dei requisiti di riserva obbligatori delle banche straniere sui depositi in yuan nel tentativo di evitare grosse fuoriuscite di capitali e regolare meglio i movimenti della valuta cinese. La decisione servira' a "prevenire rischi finanziari e a proteggere la stabilita' finanziaria" di Pechino e a rafforzare la "gestione della liquidita'", secondo quanto comunicato dalla stessa banca centrale cinese. Il forte calo dello yuan offshore, che nei giorni scorsi ha segnato i valori minimi dal 2010, ha provocato nuove paure per un tentativo di svalutazione competitiva da parte di Pechino. Oggi lo yuan si e' rafforzato sul dollaro, con una crescita dello 0,41%, a 6,5868 nei confronti del biglietto verde, dopo che la banca centrale aveva fissato la parita' questa mattina a quota 6,5590. Dopo un inizio d'anno estremamente turbolento, in cui le piazze cinesi hanno perso, a tutt'oggi, circa il 17% del loro valore, sono arrivate sabato scorso anche le pubbliche scuse dell'ente di regolamentazione dei listini cinesi, la China Securitiers Regulatory Commission. Xiao Gang, il presidente della "Consob" cinese, ha parlato di "difetti nella supervisione" nella gestione delle turbolenze cominciate la scorsa estate, scaturite soprattutto da un "mercato immaturo" e dall'inesperienza degli operatori. Intanto, sulle piazze asiatiche aumenta l'attesa per i dati del prodotto interno lordo cinese, che verranno svelati domani dall'Ufficio Nazionale di Statistica: secondo le ultime stime, il risultato del 2015 sara' il piu' basso degli ultimi venticinque anni, confermando il rallentamento della Cina, che viaggia attorno a un tasso di crescita del 7%.
Euro in calo sul dollaro in avvio di giornata: la valuta europea scambia a 1,0883 sul dollaro a inizio seduta, contro 1,0916 della chiusura di venerdi'. L'euro si rafforza leggermente sullo yen e quota 127,59, contro i 127,68 della chiusura della scorsa settimana. Il dollaro rimonta sulla valuta nipponica e passa di mano a 117,23, in rialzo rispetto ai 11,96 di venerdi'. L'attesa dei mercati e' per il dato sulla crescita cinese nel 2015 che sara' diffuso domani. Secondo molti analisti, il Pil del gigante asiatico potrebbe subire la piu' forte frenata dell'ultimo quarto di secolo, attestandosi al di sotto del 7%, dopo essere gia' calato al 7,3% nel 2014. Gli investitori attendono inoltre questa settimana la riunione di politica monetaria della Bce.
Petrolio in calo sui mercati asiatici. Il Brent e' calato al di sotto dei 28 dollari al barile, per la prima volta in 12 anni, sui timori che l'allentamento delle sanzioni all'Iran portera' ad una ulteriore offerta di mezzo milione di barili al giorno sul mercato. Giu' anche il Wti Usa, in calo di 41 centesimi a 29,01 dollari al barile. (AGI)
(18 gennaio 2016)