Roma - "L'agricoltura italiana e' la piu' green d'Europa". In giorni di smog e allarmi climatici l'Italia da' una buona notizia all'Europa e al mondo: la nostra agricoltura e' quella con meno impatto inquinante. Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina spiega all'AGI quali sono i rischi di questa crisi climatica ed ambientale, ma anche quali sono i segni positivi che fanno ben sperare anche grazie al lavoro dei coltivatori del nostro Paese. "Abbiamo visto con Cop21 quanto sia cruciale lavorare anche in campo agricolo per fronteggiare il global warning" ricorda Martina , che divide in due il problema: i rischi immediati per l'agricoltura del nostro paese e i problemi di lungo periodo. Per entrambi il lavoro di prevenzione e' gia' in campo. "L'allarme ovviamente ci riguarda per gli effetti che ha" conferma il ministro, "basti pensare alla prossima stagione, al rischio di siccita' e alla gestione di una risorsa fondamentale come quella idrica in Italia e non solo. Si devono valutare sia l'impatto che i fattori concausa di questo fenomeno". "Ora siamo in una fase in cui stiamo attenti allo scenario di medio periodo degli effetti dei cambiamenti climatici che puo' impattare parecchio sulle produzioni agricole nostrane".
Ma "noi - spiega Martina - giochiamo su alcuni fattori di investimento strategico": innanzitutto "stiamo lavorando moltissimo sui piani irrigui dei territori per gestire l'acqua dalla Pianura padana in poi. E poi lavoriamo sull'aiuto alle imprese agricole per avere strumenti di gestione dei rischi climatici piu' efficienti, in particolare lavorando sull'idea di assicurazioni multirischi in agricoltura per accompagnare le imprese agricole nella gestione di casi metereologici particolari. Su questo siamo leader in Europa". Ma soprattutto l'Italia e' leader sui temi di lungo periodo: "numeri alla mano - afferma il ministro Martina - il modello agricolo italiano in questi anni ha sviluppato anticorpi che lo hanno reso tra i modelli agricoli piu' green d'Europa. Siamo l'agricoltura con il piu' basso impatto di emissioni di gas rispetto al resto d'Europa. Abbiamo fatto passi da gigante e dovremo continuare e anzi rafforzare la nostra leadership su questi fronti, candidandoci a confermare il primato di agricoltura piu' verde e sostenibile, in un contesto di competizione globale sul fronte della sostenibilita'".
Un modello che e' esportabile e su cui puo' puntare il nostro export, fa notare Martina. "Noi abbiamo una leadership, e possiamo portare il nostro know how: la domanda piu' forte da parte dei paesi emergenti, a Expo, e' stata domanda di know how, di conoscenza e di accordi di cooperazione di carattere tecnico scientifico che hanno sempre a che vedere con scambio di buone pratiche e di professionalita' sul versante della sostenibilita' dei modelli agricoli. Noi siamo l'agricoltura piu' biologica d'Europa, siamo leader in Ue: un ettaro su dieci e' coltivato a biologico, abbiamo 50.000 imprese agricole bio. Non siamo i piu' estesi per ettaro ma i piu' forti dal punto di vista della natura d'impresa. Ora possiamo giocare la nostra carta sul fronte della cooperazione internazionale, esportando questi modelli e facendo conoscere le nostre professionalita' e competenze". E il lavoro su questo fronte e' gia' avviato. "Il nostro focus, tanto piu' dopo Expo e' sull'area mediterranea - ricorda il ministro Martina -. L'opzione strategica che abbiamo lanciato in particolare con il semestre di presidenza europeo ed abbiamo confermato con Expo e' candidarci ad essere da qui al 2020 il modello agricolo mediterraneo di riferimento per questo quadrante".
Gia' durante la presidenza del semestre europeo "abbiamo sbloccato con il ministro Giannini il progetto di cooperazione agricola sul versante dell'innovazione, Progetto Prima, che e' un grande progetto europeo sbloccato dall'Italia e prevede piu' di 300 milioni di investimenti europei per la cooperazione alla conoscenza in campo agricolo. Ed e' tutto focalizzato sul Mediterraneo. Il secondo passo coerente con questo e' stata l'organizzazione a Palermo del forum per la cooperazione agricola mediterranea, nel novembre 2014. Li' abbiamo discusso linee strategiche di indirizzo comune per fare della cooperazione agricola e alimentare una leva di sviluppo". (AGI)
(2 gennaio 2016)