- Washington - La Federal Reserve ha, come previsto, alzato i tassi di interesse dei Fed Funds dello 0,25%, portandoli quindi in una banda tra lo 0,25% e lo 0,50% dal precedente range tra zero e 0,25%.
Era da nove anni che il costo del denaro in Usa non veniva aumentato.
Alla luce delle previsioni sull'economia Usa, i prossimi rialzi dei tassi di interesse saranno "solo graduali", sottolinea la banca centrale Usa in una nota, aggiungendo che la decisione di oggi di aumentare il costo del denaro e' stata unanime.
La Fed prevede che "le condizioni economiche si evolveranno in una maniera che garantira' solo aumenti graduali dei tassi", si legge nella nota diramata dalla Fed, "con aggiustamenti graduali della politica monetaria, l'attivita' economica si espandera' a un ritmo moderato e il mercato del lavoro si rafforzera'".
"Nel determinare i tempi e l'ammontare dei futuri cambiamenti nei tassi", la Fed "valutera' le condizioni e le previsioni relative agli obiettivi relativi a occupazione e inflazione". A tale proposito la Fed e' "ragionevolmente fiduciosa che l'inflazione risalira' gradualmente" fino ad arrivare "al 2% nel medio termine".
"I recenti indicatori del mercato del lavoro hanno confermato che il sottoutilizzo delle risorse umane sul mercato del lavoro e' calato in maniera notevole dall'inizio dell'anno", osserva ancora la Fed.
Qualche indicazione sulla tabella di marcia dei futuri rialzi arriva dal sondaggio tra i membri del direttivo Fed sul tasso di interesse ritenuto "appropriato" negli anni a venire, pari all'1,375% a fine 2016, al 2,375% a fine 2017 e al 3,25% a fine 2018, con un obiettivo di medio termine del 3,5%.
La Federal Reserve ha migliorato le previsioni sulla crescita del Pil e sul tasso di disoccupazione Usa, visti ora rispettivamente al 2,4% e al 4,7% nel 2016 (+2,3% e 4,8%, secondo le stime precedenti). Invariate le stime sul 2015 (Pil +2,1%, disoccupazione al 5%) e sul 2017 (Pil +2,2%, inflazione stabile al 4,7%).
Riviste al ribasso le stime sull'inflazione 'core', attesa all'1,3% nel 2015 (1,4% secondo le precedenti previsioni), all'1,6% nel 2016 (1,7% in precedenza), all'1,9% nel 2017 e al 2% nel 2018.
Wall Street accelera e torna in netto rialzo, dopo una fase altalenante, in seguito all'annuncio della Fed. Anche il dollaro avanza. L'euro passa di mano per 1,0895 dollari, scendendo sotto quota 1,09, mentre lo yen scende a quota 122,24 sul biglietto verde. (AGI)
(16 dicembre 2015)