Il ministro dell'Economia Giovanni Tria mantiene il punto sulla questione minibot e dopo aver detto in mattinata che sono "illegali, pericolosi e non necessari", nel corso di una conferenza stampa all'ambasciata italiana a Londra dice che "non ne abbiamo bisogno". La precisazione arriva per rispondere a chi gli chiedeva della posizione del vice premier Matteo Salvini che in giornata aveva sostenuto che i minibot si faranno.
"I minibot non solo sono nel contratto di governo ma sono anche stati votati dalla Camera", aveva affermato il ministro dell'Interno, "sono lo strumento più intelligente per pagare i debiti della pubblica amministrazione: se qualcuno ne ha uno migliore bene, altrimenti dico che si va avanti con questo".
Ma Tria sembra irremovibile: "Noi non abbiamo bisogno dei minibot" perché "il debito della Pubblica amministrazione con i propri fornitori si è ridotto ed è poco più che fisiologico. La Pubblica amministrazione paga nei tempi previsti dalla legge", anzi, "mi augurerei che anche i privati pagassero con gli stessi tempi della Pubblica amministrazione", per questo, ribadisce ancora, "non abbiamo bisogno di misure alternative per pagare il nostro debito", che può essere onorato "in euro". "Non ho nulla da rispondere", conclude Tria, a Salvini che sulle tasse aveva detto che chi vuole fare il ministro dell'Economia deve abbassarle.
Tria "non li ha capiti", replica Borghi
"Per Tria i minibot sono pericolosi e illegali? Ci vuole una grande pazienza... Non so perché la pensi così. Quando potremo fare una riunione gli spiegheremo che non è cosi'". Ad ogni buon conto, Claudio Borghi, manda a dire a Tria che "il ministro dell'Economia deve fare quel che il programma di governo, che lui ha visto e sottoscritto, dice".
Sempre dai microfoni di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, il presidente della commissione Bilancio della Camera osserva ancora che il ministro quegli strumenti "non li ha ancora capiti". "Non sono illegali, perché - puntualizza l'esponente della Lega - nessuno e' obbligato ad accettarli" e dunque, assicura riferendosi sempre a Tria, "gli faremo cambiare idea".
"L'idea sarebbe di farli con la legge di Bilancio, entro l'anno, per poi farli entrare in vigore nel 2020", prosegue Borghi, "direi per l'estate del 2020". A chi gli domanda se si farebbe pagare lo stipendio in minibot, il presidente della commissione Bilancio della Camera risponde: "Sì, assolutamente. Se ci fossero, volentierissimo".
Brunetta corre in soccorso al ministro
"L'onorevole Borghi, presidente della Commissione Bilancio della Camera, è da qualche giorno impegnato in una sua personalissima campagna denigratoria tecnico-ideologico-politica contro la Commissione Europea", tuona in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.
"Usando i toni tipici e inaccettabili ai quali oramai, diciamo purtroppo, ci ha abituati, fatti di violenza, improntitudine, incompetenza e spudoratezza, l'economista di punta del Carroccio è oggi salito in 'cattedra', offendendo prima i commissari europei, e poi attaccando di nuovo il bravo ministro Tria, che a suo dire 'non ha capito cosa sono i minibot, ecco perché dice che sono illegali', dimenticandosi che chi l'ha dichiarato per primo è stato Mario Draghi, contro il quale però si è guardato bene dall'usare parole offensive", prosegue Brunetta.
"Rimane il rammarico di vedere il degrado, anche verbale, al quale la politica di questo Governo è scesa, ormai priva di qualsiasi forma di rispetto nei confronti sia degli avversari politici, che degli esponenti di altri Stati e delle istituzioni europee. C'è solo da sperare che i leader europei dell'Unione capiscano il soggetto e non usino come pretesto le sue parole per reagire ancor più duramente del necessario contro il nostro Paese, che è sempre stato culla del dialogo e dell'europeismo".