Con la nuova versione della manovra è stato "raggiunto il miglior risultato possibile sia dal punto di vista economico-finanziario che politico, un risultato che conferma gli obiettivi fondamentali di riforma del governo e li conduce dentro un livello di indebitamento netto più contenuto di quello preventivato. Ciò ci consentirà di ricondurre lo spread verso livelli più vicini ai fondamentali dell'Italia" e "soprattutto di ridare fiducia ai consumatori, agli investitori e ai mercati". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, nel corso dell'audizione di fronte alla commissione Bilancio della Camera.
"Il reddito di cittadinanza che partirà dal primo aprile 2019 ha una dotazione che per il 2019 ammonta a 7,1 miliardi: rispetto a quanto prospettato all'atto della presentazione del ddl bilancio lo stanziamento è stato rivisto al ribasso senza modificarne la portata", ha aggiunto, "i dettagli saranno definiti con un decreto che verrà emanato a inizio del nuovo anno. Inalterata la platea dei potenziali beneficiari e l'entità massima del sostegno erogato".
"Per quota 100 si confermano l'impianto e l'impatto della riforma", ha detto ancora il ministro, "si potrà andare in pensione con 62 anni e 38 di contributi senza alcuna riduzione dell'assegno pensionistico. I dettagli saranno stabiliti con un apposito collegato alla manovra, anche in questo caso a inizio del prossimo anno".