Disco verde del consiglio dei Ministri sul decreto fiscale e sulla legge di Bilancio. "Sono lieto di annunciarvi che nei tempi previsti e senza nessuna dilazione" abbiamo approvato i due provvedimenti ha ufficializzato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa. E ha annunciato: "Come nelle previsioni manderemo la lettera a Bruxelles entro le 24 di oggi".
Dopo due giorni di tensioni sui nodi della cosiddetta pace fiscale e sulle pensioni d'oro, M5s e Lega hanno raggiunto la difficile intesa nel pomeriggio, durante un vertice di circa due ore e mezza che ha preceduto il Cdm, slittato di un paio d'ore. Il partito di Matteo Salvini ha incassato il via libera alla 'pace fiscale' concedendo in cambio il proprio lasciapassare al taglio delle pensioni d'oro.
Conte: "Nessun condono ma definizioni agevolate"
Nessun condono, ha sostenuto, il premier, Conte "noi le chiamiamo definizioni agevolate, poi lei scriva quello che vuole", ha risposto ai cronisti in conferenza stampa. Quindi, ha rivendicato: "Siamo riusciti a tenere i conti in ordine mantenendo le promesse annunciate" e "il fatto di aver rispettato i tempi dimostra che abbiamo le idee chiare". E ancora: "Rispettiamo il patto di stabilita' e crescita, ma abbiamo invertito la sintassi. Puntiamo sulla crescita nella stabilità. In Europa ci confronteremo e lo faremo nei tempi che abbiamo rispettato".
Anche il vicepresidente del consiglio e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, si e' mostrato soddisfatto per l'accordo raggiunto perché "manterremo le promesse". E sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia di M5s, ha aggiunto che insieme alla pensione di cittadinanza "partirà nei primi tre mesi del 2019".
Tria: "Non sono portato al masochismo, non mi dimetterò"
Il titolare del Tesoro, Giovanni Tria, ha difeso le misure approvate: "No, non è un condono - ha sostenuto a proposito della pace fiscale - si tratta di una serie di norme complesse che vanno viste nel loro insieme. Leggete e valutate". Quindi ha negato qualunque ipotesi di possibili dimissioni all'indomani dell'approvazione della manovra: "Non sono portato al masochismo di subire tutta la legge di bilancio per dimettermi dopo". Poi, a proposito del dialogo con la Ue, ha aggiunto: "L'idea che con questa manovra si voglia far saltare in aria l'Europa è del tutto infondata".
Il vicepremier leghista, Matteo Salvini, ha 'salutato' l'accordo postando su Facebook un selfie di soddisfazione "in diretta" dal Consiglio dei ministri. Poi ha chiosato: "La manovra non moltiplica i pani e i pesci, ma migliora la vita di alcuni milioni di italiani, e dopo 137 giorni di governo c'è da essere soddisfatti". E sulle pensioni ha sottolineato: "Abbiamo avviato il percorso svolto a smontare mattone per mattone la legge Fornero" introducendo quota 100 da febbraio "senza penalizzazioni di alcun tipo per cui potrà andare in pensione chi ha 62 anni e 38 di contributi".
Salvini: "Obiettivo azzerare la Fornero"
È "l'inizio di un percorso che vale 7 miliardi quest'anno. È chiaro che l'obiettivo finale è azzerare tout court" la legge, ha concluso. L'accordo, oggi, è arrivato nell'incontro al quale hanno partecipato sia Salvini che Di Maio, al termine di due giorni di alta tensione. Mai prima d'ora i rapporti tra i due capi politici della maggioranza erano stati così tesi.
Tanto che Di Maio aveva fatto trapelare il suo fastidio non partecipando alla riunione della mattinata, lasciando intendere che sarebbe stato pronto a disertare anche il vertice risolutivo del primo pomeriggio. Seduti al tavolo poco dopo le 16, i due vicepremier e il presidente del Consiglio sono riusciti invece a trovare l'intesa. Il via libera ai provvedimenti così è arrivato dal successivo consiglio dei ministri che ha approvato il dl fiscale e la legge di bilancio.