Lo spread tra Btp e Bund chiude a 269 punti in forte rialzo rispetto alla chiusura di ieri (237 punti). In giornata il differenziale è volato a quota 280, il top dal 5 settembre, con un tasso del decennale al 3,27%. Le vendite sui titoli di Stato italiano si intensificano sulla scia dei timori per la manovra di bilancio in Italia, dove si profila una sfida con Bruxelles dopo che il governo ha optato per un deficit/Pil al 2,4% nei prossimi tre anni.
Il rendimento del Btp decennale in chiusura è salito al 3,16%.
"È chiaro che al presidente del Consiglio non fa piacere che lo spread sia salito però dobbiamo tenere conto che ieri sera abbiamo finito tardi, non c'è stato neppure il tempo di una conferenza stampa e non c'è stata la possibilità di illustrare ai mercati" i dettagli della linea economica. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. "Sono molto confidente - ha aggiunto - che quando i mercati, i nostri interlocutori conosceranno nei dettagli la manovra, lo spread sarà assolutamente coerente con i fondamenti della nostra economia".
La giornata a Piazza Affari
Piazza Affari chiude una giornata di passione in netto ribasso: "arrivato a perdere ben oltre 4 punti percentuali, il Ftse Mib alla fine segna un passivo del 3,72% e nel complesso la Borsa milanese vede erodersi 25 miliardi di euro di capitalizzazione", scrive Repubblica. Il contraccolpo si abbatte come sempre sul settore bancario, il più esposto al caro-spread e il più sensibile alle tensioni internazionali: la perdita di valore dei Btp comporta rischi per il patrimonio degli istituti, mentre "l'aumento dei tassi fa rincarare il costo della raccolta. L'indice di categoria perde più del 7% con una raffica di sospensioni che si abbatte sulle azioni settore. Gli altri listini europei sono deboli, ma con variazioni meno marcate".
"A conti fatti in una sola seduta la capitalizzazione di Piazza Affari è scesa di 20 miliardi, da 636 a 616 miliardi", sono i dati calcolati invece dal Sole 24 Ore. "Se il conteggio però parte dai massimi di maggio (701 miliardi) il passivo azionario attribuibile allo scarso gradimento degli investitori sulle politiche che il nuovo governo intende mettere in atto sfiora i 90 miliardi. Ci sono però dei segnali che indicano che al momento non siamo di fronte al panic selling".
Il commento di Conte
"Il reddito di cittadinanza contrasterà la povertà assoluta e anche quella relativa", aveva rilanciato il premier Giuseppe Conte in mattinata. Per lui si tratta di una manovra "seria, meditata e coraggiosa e dichiara di non temere una bocciatura della Legge di bilancio da parte dell’Ue. "Vogliamo ridurre il debito attraverso la crescita, l’aumento della produttività e il recupero dell’evasione" scrive il Corriere citando Conte a proposito del rapporto deficit-Pil, quanto ai rilievi del commissario europeo agli Affari Economici: "Non so cosa si aspettasse Moscovici, e quando ho assunto la responsabilità di Governo non ho mai pensato che dovessi fare una manovra sulla base di quello che si potesse aspettare un commissario europeo. Ovviamente siamo per il massimo dialogo e non vedo l’ora di poter andare a Bruxelles a illustrare la manovra nei dettagli agli altri leader europei, voglio il massimo coinvolgimento".
Tria per ora non parla, ma resta al suo posto: "Giovanni Tria non si dimette", scrive La Stampa. "Si era ripromesso di difendere la trincea dell’uno virgola sei per cento, poi quella del due, alla fine ha dovuto arretrare di altri sette miliardi fino al due virgola quattro, il triplo di quanto gli accordi europei prevedevano. Se si è piegato al diktat dei dioscuri Di Maio e Salvini, molto lo si deve a una scelta di responsabilità sollecitata dal presidente della Repubblica".
Fronte europeo
Il dibattito in Europa si è acceso dopo i i primi commenti giunti dal commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, in un'intervista a Bfm Tv e Rmc Info. Il commissario ha messo in guardia: "Se gli italiani continuano a indebitarsi, cosa succede? Il tasso di interesse aumenta, il servizio del debito diventa maggiore. Gli italiani non devono sbagliarsi: ogni euro in più per il debito è un euro in meno per le autostrade, per la scuola, per la giustizia sociale". Parole alle quali ha risposto il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio: "Ora parte l'interlocuzione con l'Ue e con i grandi investitori privati e non abbiamo intenzione di andare allo scontro", ha rimarcato. Più secca invece la replica del ministro dell'Interno Matteo Salvini: "La Ue boccia la Manovra? Noi andiamo avanti".