Strasburgo - Vittoria per la "diplomazia" del settore alimentare italiano a Strasburgo. Il Parlamento europeo ha approvato con 402 sì e 285 no una risoluzione che invita la Commissione a rivedere il concetto dei profili nutrizionali, anche in vista di un loro possibile superamento.
Da Ue stop a sistema di etichettatura a 'semaforo'
Si tratta dei profili con cui l'Ue punta a regolamentare l'informazione al consumatore sulle etichette alimentari, limitandone la pubblicità se superano certi contenuti di grassi o altri elementi ritenuti a rischio. Al paragrafo 47 del rapporto Kaufmann approvato dall'Europarlamento, a favore del quale si erano pronunciati Federalimentare e Coldiretti in una lettera-appello congiunta agli eurodeputati italiani, si "invita la Commissione, in considerazione dei gravi e persistenti problemi" nell'attuazione del regolamento sulle indicazioni nutrizionali e sulla salute, "a riesaminare la base scientifica, l'utilita' e la fattibilita' di tale regolamento nonche' eventualmente a eliminare il concetto di profili nutrizionali". Profili, viene sottolineato, il cui obiettivo "è già conseguito dal regolamento Ue n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori".
Coldiretti, lo stop Ue salva il 60% del Made in Italy
Nella lettera-appello Federalimentare e Coldiretti avevano avvertito che "e' in pericolo la sopravvivenza della nostra tradizione alimentare, che ha reso e rende famoso il Made in Italy nel mondo". "Siamo arrivati all'assurdo che il latte o l'olio di oliva extravergine, alimenti nobili, sono bollati di rosso mentre un drink light puo' fregiarsi di un bollino verde", si leggeva nella missiva.
Nel 2010 era già stato presentato un analogo emendamento dell'eurodeputata tedesca del Ppe Renate Sommer ma per un voto non era stato approvato. Ora la risoluzione attesta un cambiamento del clima politico e dovrebbe rappresentare un argine ai profili nutrizionali che classificano i cibi in buoni e cattivi sulla base del contenuto di grassi, grassi saturi, sali e zuccheri senza guardare alla dieta nel suo insieme, come richiesto dai produttori italiani. I profili sono tra l'altro alla base dei semafori alimentari adottati dalla Gran Bretagna. (AGI)