Attraverso chi tornerà a decollare Alitalia? Le autostrade o il football? La manifestazione di interesse avanzata dal patron della Lazio, Claudio Lotito, per la partnership del vettore tricolore dell’aria sta agitando la trattativa a soli tre giorni dalla scadenza del termine per l’offerta vincolante di Fs. Tanto che chi segue il dossier da vicino, ora ipotizza un rinvio fino al 15 luglio (si tratterebbe della quarta proroga), continuando, tra l’altro, a ritenere l’ingresso di Atlantia (Autostrade, Gruppo Benetton, su cui sarebbe d’accordo anche Salvini) nel nuovo azionariato come la soluzione più solida e auspicabile.
Il “colpo di scena” o l’interesse “a sorpresa” del Presidente della Lazio per Alitalia, come viene descritto sui giornali, in verità – secondo il Corriere – “risale a oltre dieci anni fa” perché già nel 2008, si può leggere, lo stesso Lotito proprio al quotidiano di via Solferino “aveva declinato la sua ricetta per risanare l’ex compagnia di bandiera, allora come oggi impegnata in una difficile operazione di rilancio”. Ma solo nelle ultime ore, con una comunicazione in data 10 giugno 2019 e su carta personale intestata “Claudio Lotito”, il patron del club biancoceleste ha informato il ministero dello Sviluppo Economico, Ferrovie dello Stato e i commissari di Alitalia del suo interesse “non vincolante” per la compagnia. Anche se, aggiunge il giornale milanese, “all’advisor Mediobanca che segue l’operazione peraltro non è arrivato alcunché”.
E nella lettera “intercettata dal Messaggero presso i suoi consulenti, per conoscenza indirizzata a Cozzoli e commissari”, Lotito esplicita di voler “concorrere all’iniziativa” segnalando “l’esperienza maturata dal mio gruppo nei vari settori industriali che ben si conciliano con l’attività caratteristica di Alitalia”, e se non proprio direttamente nell’ambito del trasporto aereo, in quello del catering, “con Bona Dea gestisce servizi mensa” precisa Il Foglio nell’edizione cartacea. Tuttavia, la lettera di Lotito prosegue dicendo poi che va aggiunta “la capacità gestionale manifestata nelle varie iniziative intraprese e, soprattutto, nei piani di ristrutturazione aziendale che sono stati avviati e portati a compimento con successo e piena soddisfazione dagli investitori”.
Il riferimento, secondo il quotidiano della Capitale, è alla rinascita della Lazio a luglio 2004. “Ho preso questa squadra al suo funerale” fu una delle prime dichiarazioni da uomo di club, che si avvalse del decreto salva-calcio varato dal governo Berlusconi che gli consenti di rateizzare il debito pregresso con l’Agenzia delle Entrate (140 milioni) in 23 anni. “L’interesse a partecipare all’operazione” prosegue Lotito nella lettera, “non è finalizzato al mero investimento finanziario, ma all’intervento come partner industriale dell’attività di risanamento, sviluppo e rilancio di Alitalia”.
Il quotidiano romano osserva che “a parte la risonanza mediatica, l’avance di Lotito non cambia lo scenario visto che M5S continua a non considerare Atlantia mentre Salvini, dopo aver ricordato di aver parlato di Alitalia nel vertice di Palazzo Chigi, ha rilanciato su Atlantia”. La quale, per altro – come ribadisce la stessa società e si può leggere su Il Sole 24 Ore – dichiara che “con Fs non c’è nessun accordo”.
Ora il Mise dovrà valutare se Lotito è abbastanza solido per entrare, insieme a Ferrovie dello stato e Delta Airlines. Ma, osserva Il Foglio, “di compagnie ne sono passate parecchie, tra quanto riportato dai media e quante avevano effettivamente approcciato il ministro Luigi Di Maio. Spuntò Air China (bufala), passò Ryanair (provocazione), s’affacciò Easyjet (ritirata), si sfilò Lufthansa (l’unica con un piano di ristrutturazione credibile e testato, sulla rinata Swiss Air). (…) Prima delle europee fece capolino Carlo Toto, altro concessionario autostradale, con Air One (ritirato)”. Per poi chiosare: “Pure l’opzione Lotito servirà a guadagnare tempo, non si sa per fare cosa (a perdere un altro milione e più al giorno?). Certo a spostare la scadenza per la prossima presentazione delle manifestazioni di interesse a metà luglio. Ora il cerino in mano non ce l’ha solo più Di Maio ma anche Salvini”,
E proprio su La Stampa si può leggere un articolo secondo il quale “Salvini accusa Di Maio sulle crisi industriali” per le quali “le cose non girano per il verso giusto”. Tanto che sul “caso Alitalia, per esempio, Salvini è disposto a far entrare Atlantia per far uscire la compagnia di bandiera dalle sabbie mobili dell’amministrazione straordinaria”. Il Giornale si occupa invece di fare il ritratto del personaggio Lotito come del “Presidente volante” che “dall’Appia Antica a Fiumicino parla in latino con 5 telefonini” mentre la Repubblica punta su “Gaffe, errori e sogni del presidente che vuol fare tutto”.