Un testo diviso in 12 articoli che interviene sul lavoro, le imprese, il gioco d'azzardo. È il decreto Dignità che nell'articolo 1 e 2 modifica la disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato la cui durata sarà ora di 24 mesi (non più di 36) e i rinnovi non potranno essere più di 4 (oggi sono 5). Ogni rinnovo a partire dal secondo avrà un costo contributivo crescente dello 0,5%.
L'articolo 3 stabilisce che l'indennità per i lavoratori licenziati ingiustamente passi da massimo 24 mesi a massimo 36 mesi. Gli articoli successivi pongono limiti alle delocalizzazioni delle imprese beneficiarie di aiuti con la previsione che decadano i benefici che andranno restituiti, compresi quelli dell'iper ammortamento in caso di cessioni o delocalizzazione degli investimenti.
Causali
Per i contratti più lunghi di 12 mesi - spiega il Sole 24 Ore - o dal primo rinnovo in poi arrivano tre categorie di causali, esigenze temporanee e oggettive, connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, o relative a picchi di attività stagionali. Le nuove regole valgono anche per i contratti a tempo determinato in somministrazione (non vengono cancellati, come previsto dalle prime bozze, quelli in somministrazione a tempo indeterminato). Salta invece il conteggio di questa ultima tipologia nei limiti del 20% previsto per contingentare le assunzioni a termine.
Multe a chi delocalizza
Ancora dal Sole: Alle aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati arriveranno sanzioni da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto. Anche il beneficio andrà restituito con interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali. In arrivo un meccanismo di “recapture” per l'iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti.
Addio al redditometro
L'articolo 7 è relativo all'applicazione del credito d'imposta ricerca e sviluppo ai costi di acquisto da fonti esterne dei beni immateriali. Tra le altre cose, viene disattivato il redditometro e lo split payment per i professionisti non esiste più. Infine l'articolo 8 pone divieti di pubblicità a giochi e scommesse.
La misura per gli insegnanti
Nel decreto Dignità c'è una misura che riguarda "tanti insegnanti diplomati magistrali". Si tratta, ha detto Di Maio, di "una proroga di 120 giorni su quello che doveva essere il licenziamento causato dalla sentenza del Consiglio di Stato, così che abbiamo il tempo di risolvere il problema per quegli insegnanti che sono decine di migliaia".
Pubblicità di giochi d'azzardo e scommesse
Vietata la pubblicità di giochi o scommesse con vincite in denaro: l'obiettivo è "contrastare il grave fenomeno della ludopatia". Ancora dal Sole: Si prevede lo stop totale agli spot sul gioco d'azzardo, che dal 2019 scatterà anche per le sponsorizzazioni e «tutte le forme di comunicazione» comprese «citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli». A chi non rispetta il divieto arriverà una sanzione del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità comunque di «importo minimo di 50.000 euro». Gli incassi andranno al fondo per il contrasto al gioco d'azzardo patologico. Restano le sanzioni da 100 mila a 500 mila euro per chi viola il divieto durante spettacoli dedicati ai minori. Salve dallo stop le lotterie a estrazione differita, come la Lotteria Italia, e i contratti in essere.
"D'ora in poi qualunque azienda multinazionale e prende soldi pubblici, contributi finanziamenti diretti e incentivi e poi se ne va all'estero ce li deve restituire e applichiamo una sanzione pecunaria 4 volte più grande dei soldi che ha preso, sia fuori dall'Ue sia dentro l'Unione europea". ha concluso Di Maio.
Leggi anche l'articolo sul Corriere della Sera