(AGI) - Milano 27 ago. - "Sono mesi che diciamo che si stafacendo propaganda sui numeri. Se vogliono utilizzare i numeriper confortare delle politiche che non danno risultato, sifanno queste figure. Non ci sono particolari sorprese, trannequella che non ci si apetterebbe mai che un organo ufficialeimbrogli sui dati". Cosi' la leader della Cgil Susanna Camusso,a margine della festa de l'Unita' a Milano, commenta l'erroresugli ultimi dati relativi al numero dei contratti a tempoindeterminato forniti dal ministero del Lavoro. "Credo chequalunque cittadino italiano si aspetti che il governo faccia iconti giusti - aggiunge - non i numeri sbagliati". I nuovicontratti a luglio sono un numero soddisfacente? "Sono ladimostrazione che il Paese ha bisogno di politiche di crescita,di investimenti, non togliendo i diritti ai lavoratori"conclude Camusso. "Avremmo dovuto evitare gli errori,bisognerebbe non farli. Ma quando si fa un errore credo chel'unica cosa che si debba fare sia riconoscerlo e correggerlo.E l'abbiamo fatto". Continua a fare il 'mea culpa' sull'errorefatto sui numeri dei contratti a tempo indeterminato, ilministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine della festanazionale de l'Unita' a Milano. Ma assicura che il dato diluglio, secondo il quale i nuovi contratti stabili sarebbe 47non e' corretto: "questo computo dei 47 viene fattoimpropriamente" spiega. E aggiunge "il dato che a noi interessa e' quello che sista verificando stabilmente da mesi e cioe' che c'e' unincremento dei contratti a tempi indeterminato e c'e' un calodelle collaborazioni e dei contratti co.co.pro. Quindi pensiamoche questo dato ci dia ragione: il nostro obiettivo e' quellodi combattere la precarieta'". Quanto ai contratti a tempoindeterminato, non sono il 10 per cento secondo Poletti, ma ildoppio. "Oggi i contratti a tempi indeterminato sono il 20 percento - aggiunge - c'e' un un dato che mostra un incrementorispetto al mese precedente del 40 per cento. Ma questo per noie' un obiettivo che va consolidato nel tempo, tant'e' chepensiamo che l'elemento che bisognera' garantire e' che ilcosto del contratto a tempo indeterminato debba esserestrutturalmente piu' basso di tutti gli altri contratti, sevogliamo avere una scelta che promuova il contratto a tempoindeterminato". Sulle misure da adottare "dovremo trovare unequilibrio nella legge di stabilita'". Sulle politiche attive "abbiamo gia' messo soldi in piu' -ha concluso Poletti - perche' nella riorganizzazione degliincentivi abbiamo spostato una quota di risorse sulle politicheattive". .