Aggiornato alle ore 13,00 del 14 settembre 2018.
A partire da gennaio le pensioni minime saranno portate a 780 euro: ad annunciarlo è il viceministro dell'Economia, Laura Castelli. In un'intervista a La Stampa, l'esponente M5s assicura che il reddito di cittadinanza "è la base attorno alla quale ruota l'intera manovra. Partiremo il primo gennaio con le pensioni di cittadinanza, portando le minime a 780 euro. Intanto ci occuperemo della riforma dei centri per l'impiego. Abbiamo calcolato che ci vogliono 3-4 mesi. Successivamente partirà il reddito di cittadinanza".
Quale sarà la platea? "Quella prevista dal contratto. Tutti coloro che sono al di sotto della soglia di povertà. Costera' 10 miliardi. Le risorse ci sono. Alcune sono quelle già esistenti nel bilancio dello Stato, altre saranno frutto delle razionalizzazioni delle misure di sostegno al reddito che oggi non funzionano. Infine ci sono le coperture che avevamo indicato nel programma". Per disincentivare il nero, ha spiegato Castelli, "creeremo un'identità digitale del reddito di cittadinanza".
Il viceministro ha poi smentito che Tria abbia minacciato le dimissioni per dissidi relativi alle coperture sul reddito di cittadinanza: "A me non risulta. Da settimane, assieme al viceministro della Lega Massimo Garavaglia, facciamo riunioni con lui. Nessuno critica l'altro. Ci sono discussioni tecniche, reciproche sollecitazioni. Tria è consapevole delle esigenze politiche, e convinto delle nostre ragioni, altrimenti non avrebbe accettato di far parte di un governo così particolare".
Il reddito di cittadinanza sarà avrà un'identità digitale, ha detto la Castelli alla Stampa. "Con il team di Diego Piacentini, commissario per l''Agenda digitale, stiamo mettendo insieme tutte le banche dati necessarie, Inps, centri per l'impiego, centri di formazione. Digitalizzeremo la domanda e l'offerta, facendo incontrare chi cerca e chi offre lavoro, ma avremo anche un borsellino elettronico per i pagamenti. Così si eviterà l'evasione, la corruzione, i furbetti".