“Con gli investimenti verdi finisce la lunga austerity Adesso l’euro ha un futuro”. Ne è certo, Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia, adesso vede un futuro per l’euro, lui che è stato forse l’euroscettico più noto nel campo progressista. In un’intervista a La Stampa di Torino dice infatti che il Green New Deal, il piano verde per un Europa ecosostenibile “può salvare la moneta unica, e soprattutto aiutare l’Italia” perché la sua attuazione “richiederà enormi investimenti, che renderanno necessaria una maggiore flessibilità di bilancio, consentendo finalmente gli stimoli per la crescita di cui il vostro paese aveva bisogno da anni”. Un’apertura di credito, la sua, che appare sorprendente.
Secondo il professore alla Columbia University, le cose stanno cambiando e “ci sono dei segnali positivi, che lasciano intravedere la possibilità di un mutamento di linea utile a tutti” cosicché l’impegno per il Green Deal “può rappresentare una svolta epocale” in quanto “promette di portare con sé una riforma della politica adottata finora da Bruxelles”. Infatti, per realizzare i nuovi obiettivi ambientalisti, “sempre più necessari dal punto di vista della sopravvivenza del nostro pianeta”, spiega il professore, “serviranno miliardi di euro, se non qualche trilione alla fine. È una scelta sensata, perché non punta solo all’obiettivo di ripulire l’ambiente e contrastare i cambiamenti climatici, ma promette di creare una nuova economia”.
Una tale prospettiva, a suo avviso, sarebbe pertanto “meglio della dissoluzione della moneta unica, che secondo me alle condizioni precedenti era necessaria, ma chiaramente sarebbe stata traumatica”. E la ragione principale per cui criticava l’euro “era che non aveva aiutato la crescita del continente” ma se questo problema verrà meno “cadrà forse il difetto principale della moneta unica, aiutando la crescita, che poi sarebbe anche il rimedio migliore contro l’emergere del populismo e del sovranismo” chiosa.