L'incarico a Carlo Cottarelli non ha placato l'ansia dei mercati per la stabilità dell'Italia ma, anzi, la ha aggravata. Al netto della maldestra gestione della vicenda Savona, il governo giallo-verde - come sottolinea oggi Nicola Porro sul Giornale - non era gradito ai mercati ma sarebbe stato giudicato dai fatti. La prospettiva di un governo tecnico senza la fiducia del Parlamento che traghettasse il Paese a nuove elezioni ha aggravato ulteriormente le turbolenze, perché non c'è nulla che i mercati temano come l'incertezza. Non è improbabile che la brusca interruzione del colloquio tra Mattarella e Cottarelli avvenuto ieri sia legata alla possibilità di dare una nuova chance a un governo politico, magari rafforzato dall'adesione di Giorgia Meloni (condotta a un "gesto patriottico" dal famigerato differenziale Btp/Bund), che garantirebbe numeri meno ballerini. Si arriva al paradosso dei partiti "sovranisti", sempre pronti a scagliarsi contro i presunti ricatti dei mercati, che giungono a più miti consigli osservando i grafici impazziti di borse e spread e tornano a trattare per una soluzione più pragmatica, dove il braccio destro di Salvini, Giancarlo Giorgetti, diventerebbe la carta vincente, che la si voglia giocare per via XX settembre o addirittura per Palazzo Chigi. Quel che è certo è che un segnale serve subito. Gli investitori non hanno la stessa pazienza del Quirinale.
"Le prossime elezioni un referendum sull'euro"
"Attraverso oltre due mesi di duri negoziati per formare un governo, i mercati finanziari globali sono rimasti relativamente calmi", scrive il New York Times, "le incertezze dell'Italia sembravano confinate all'Italia e l'economia europea continuava a crescere. Il quadro è cambiato questa settimana, quando il presidente italiano Sergio Mattarella ha di fatto impedito a due partiti populisti di formare un governo. Secondo lui, un membro chiave del governo proposto intendeva portare l'Italia ad abbandonare l'euro, sebbene la questione non fosse stata sollevata esplicitamente in campagna elettorale. Così facendo, Mattarella ha posto le basi per una nuova elezione che equivale a un referendum sull'euro. L'Unione Europea e i mercati finanziari hanno reagito con orrore. Martedì il valore del Dow Jones è scivolato di quasi 400 punti, il valore dell'euro è crollato e i costi di indebitamento dell'Italia hanno registrato un'impennata". Ma anche la valuta comune ha i suoi problemi, avverte il Nyt: "La Ue si è gettata nell'euro senza avere né le istituzioni economiche per gestirlo appieno, né una piena integrazione politica. Gli stati membri hanno ceduto la loro autorità sulla politica monetaria, spesso con effetti interni deleteri".
"Una minaccia esistenziale per la moneta unica"
"L'Italia scatena un nuovo panico globale per una crisi dell'euro" è il titolo scelto dal Wall Street Journal, secondo il quale la crisi politica italiana potrebbe "trasformarsi in una crisi esistenziale per la valuta comune europea". "Gli investitori sono preoccupati che un nuovo voto possa rafforzare le forze anti-euro", aggiunge il quotidiano Usa. Insomma, le elezioni anticipate fanno anche più paura dell'abortito governo Conte. "L'Italia non vuole porre fine alla propria crisi politica", scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung, "la prospettiva di un governo transitorio europeista non è riuscita a calmare i mercati finanziari". Il quotidiano teutonico ospita il commento del presidente dell'Istituto tedesco per la ricerca economica, Marcel Fratzscher, secondo il quale "l'Italia è così grande e significativa che la sua crisi sta diventando il problema della Germania, L'Italia potrebbe anche trascinare la Germania in una profonda depressione".
Per i Bot la giornata peggiore dal '92
Lo spagnolo Expansion sottolinea come per i titoli di Stato a breve termine sia stata "la giornata peggiore dal 1992". Nell'asta di ieri i Bot sono stati piazzati a un tasso di interesse dell'1,2%, dopo che nel collocamento precedente il tasso era negativo: -0,44%. Ed è molto probabile che un robusto intervento delle banche abbia evitato il peggio. Ma se le banche continuano a riempirsi la pancia di titoli di Stato e i loro rendimenti ricominciano ad aumentare sempre più, si rischia di rientrare nella spirale che nel 2011 ci portò alle soglie del default. Suggestioni dantesche nel titolo scelto da Les Echos: "L'Italia continua la sua discesa all'inferno nei mercati". "La paura del contagio si diffonde in Europa", scrive il quotidiano economico francese, "si sarebbe pensato che il ritiro del primo ministro presentato dalla coalizione populista in Italia avrebbe placato le preoccupazioni dei mercati. Proprio come la scelta di Carlo Cottarelli, ex membro del Fondo Monetario Internazionale, un partigiano dell'austerità, per formare un governo tecnico. Ma, a partire da martedì mattina, il debito italiano è stato nuovamente attaccato, portando i tassi a nuovi record da diversi anni".