Articolo aggiornato il 4 dicembre 2018 alle ore 12.00
Duro colpo al buon nome di Intel, sinonimo di microchip, una delle glorie della 'tecnologizzazione' del mondo dagli anni '70. Tutti i processori prodotti negli ultimi 10 anni hanno una grave falla di sicurezza che gli hackers possono sfruttare per ottenere informazioni riservate come password e dati sensibili.
Da quando è stata scoperta la falla Intel sta lavorando ad una soluzione con un "patch" (in inglese "rattoppo/aggiornamento"). Una soluzione software, l'unica possibile in questi casi, che però, secondo Forbes, rallenterà le performance della Cpu (il cuore dei computer) tra il 5 ed il 30%. I primi cambiamenti si sono visti nelle ultime versioni di Linux. Microsoft ci sta lavorando per Windows. Solo Apple tace.
The Register, il sito che per primo ha scoperto la falla, scrive: "I programmatori stanno revisionando il sistema di memoria virtuale del kernel Linux open source. Nel frattempo, Microsoft dovrebbe introdurre le modifiche su Windows in un prossimo Patch Tuesday: questi cambiamenti sono stati inviati ai beta tester Windows Insider del Fast Ring a novembre e dicembre".
Il sospetto di Forbes
Forbes alimenta un sospetto: che i vertici di Intel sapessero da tempo del difetto e cita il caso dell'Ad della società, Brian Krzanich, che a metà dicembre possedeva 495.743 azioni della di Intel e all'improvviso ha venduto tutte quelle possibili, restando con le sole 250.000 che è obbligato per statuto a possedere.
La grave falla, secondo quanto rivela il Financial Times, potrebbe essere sfruttata dagli hackers per introdursi nei sistemi criptati dei big dell'high tech e ottenere informazioni riservate come password e un certo numero di dati sensibili. Intel sta lavorando ai chip dei server e dei pc, Amd a quelli degli smartphone.
"Non è un problema che riguarda un'unica compagnia - rivela Steve Smith, esperto di Intel - ma di approccio generale". "Se Intel, AMD and ARM sono colpite - spiega al Ft Beau Woods, esperto di cyber sicurezza della Atlantic Council - stiamo parlando di qualcosa che riguarda il sistema che gestisce i pc prodotti nel mondo da 10 anni a questa parte". Intel fa sapere di stare lavorando a mutamenti che riguardano una combinazione di hardware e software per risolvere il problema.
La replica di Intel
Secondo Intel il problema non sarebbe così grave da rappresentare una vera minaccia alla sicurezza dei computer, e quindi non ci sarebbe l’eventualità che qualcuno possa corrompere, modificare o eliminare dati. L’azienda di Santa Clara spiega che lo stesso difetto è riscontrabile in molti processori e sistemi operativi di diversi fornitori. In ogni caso, Intel ha iniziato a fornire aggiornamenti software e firmware per mitigare il problema, sicuramente sufficienti per l’utente medio. Suggerisce inoltre - leggiamo sulla Stampa - di rivolgersi ai rivenditori specializzati in caso di problemi, ed effettuare gli aggiornamenti non appena disponibili.