Arcelor Mittal ha accolto la richiesta dei sindacati, appoggiata dal ministro al Lavoro e allo Sviluppo economico Luigi Di Maio, di garantire all'Ilva 10.700 assunzioni subito. È quanto riferiscono fonti sindacali. Questo era l'ultimo scoglio per giungere a un accordo, che dovrebbe arrivare a fine mattinata.
La trattativa tra sindacati, azienda e governo sull'Ilva è andata avanti tutta la notte con diverse interruzioni. Intorno alle 5 la riunione si è aggiornata e riprenderà per le 13/13.30 di oggi per poter dare il tempo ai sindacati di verificare il testo integrato.
Il grande nodo da sciogliere riguarda il numero degli occupati e il piano di rilancio industriale. Si sta lavorando per mantenere l'organico a 10.700 (contro i 10.300 entro il 2021 proposti in un primo momento da Arcelor Mittal), ma arrivandoci un anno prima della fine del Piano. Nel perimetro vengono inclusi i lavoratori delle affiliate di altri contratti elettrici e trasporti che sono 300, invece esclusi dallo schema proposto dall'ex ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, che ne prevedeva 10.500. Sul Pdr per il 2019 e il 2020 si chiede un una tantum che dia un salario almeno del 4%. Le trattative riprenderanno sempre nella sede del Mise.
Il lungo confronto notturno ha via via avvicinato le parti e smussato gradualmente i punti più controversi. "Siamo più vicini", spiega una fonte sindacale riferendosi all'intesa possibile. "È possibile ipotizzare la chiusura nella giornata di oggi", aggiunge un'altra fonte sindacale. L'incontro al Mise, presieduto dal ministro Luigi Di Maio, si è avviato ieri pomeriggio. L'aspetto occupazionale, ma soprattutto il raggiungimento di una intesa migliore rispetto a quella prefigurata dall'ex ministro Carlo Calenda, è ritenuto da Di Maio uno dei punti di pubblico interesse - insieme tutela dell'ambiente - che può sostanziare il pubblico interesse e, quindi, far venire meno l'annullamento della gara di aggiudicazione dell'Ilva a Mittal conclusa più di un anno fa. Gara che il ministro, forte dei pareri dell'Avvocatura dello Stato e dell'Autorità anticorruzione, ha definito "illegittima" sul piano della procedura.