Da La La Land a un'Ico che puzza di truffa. La startup Miroskii si propone come “banca decentralizzata per criptovalute”. Ha avviato la sua Initial coin offering e avrebbe raccolto 830.000 dollari (dato anche questo da verificare). Ma sono molte le cose che non tornano. Ad esempio: nella pagina dedicata al team della società, c'è un volto noto. Ma molto noto, pure troppo per essere un semplice designer.
È quello dell'attore Ryan Gosling. Ora, possibile che Gosling, che di certo non si deve arrabattare per sopravvivere, faccia a tempo perso il grafico? No, infatti. Sotto la sua faccia non c'è il suo nome ma quello di tale Kevin Belanger. Possibile che esista un designer tale e quale a una star di Hollywood? No, infatti: è proprio una foto di Ryan Gosling, pescata su Internet.
Un indizio che l'Ico di Miroskii è una scatola vuota? Il sospetto è concreto, anche perché diversi utenti su Reddit e Twitter si sono resi conto che Miroskii ha fatto la stessa cosa con tutti i membri del team: ha preso foto a caso di persone che potevano sembrare manager e ci ha incollato sotto un altro nome. Donald Rivera, ad esempio, è descritto come “investitore con esperienza in Usa e Russia”. Ma ha la faccia di Devan Hansel, un autore di libri su blockchain e criptovalute. Non solo: non risulta che Miroskii abbia diffuso alcun white paper (il documento con sui si dovrebbe descrivere il progetto, il piano di sviluppo e la spartizione delle risorse investite). I profili social sono silenti (zero post e un solo follower su Instagram) e il sito Miroskii.com non è al momento raggiungibile.
Non certo una buona pubblicità per le Ico: queste operazioni con cui una startup (o anche solo un progetto) raccoglie fondi offrendo un gettone digitale in cambio di criptovalute più mature o dollari, non sono regolamentate. E gli investitori possono trovarsi di fronte a progetti interessanti o a “scam”: truffe. Come distinguerle? Tanto per cominciare diffidate da quelle che hanno tra i propri promotori un candidato all'Oscar.