Le classifiche spesso lasciano il tempo che trovano. Ma sono comunque sempre uno spunto di riflessione. Soprattutto quando rompono gli schemi. È il caso che arriva dagli Stati Uniti. Nel prendere in esame i marchi premium, la classifica della rivista Consumer Reports (Una sorta di big data delle esperienze degli acquirenti di auto in Nord America) lascia ben pochi dubbi: dai feedback dei proprietari di oltre 640mila vetture, il maggior livello di soddisfazione è ottenuto da Genesis, brand di lusso dei coreani di Hyundai. Qualcosa di (quasi) sconosciuto da queste parti ma che, almeno a leggere quanto scrivono negli Stati Uniti, oltreoceano è un successo. Coreani meglio dei tanto blasonati tedeschi: Audi e Bmw si devono accontentare del secondo e del terzo posto e addirittura Mercedes è solo in quindicesima posizione.
Nel 2017 in Usa Genesis ha venduto 20.594 vetture e vale circa il 3% del risultato complessivo di Hyundai. La crescita è evidenziata dal confronto con il 2016 quando erano state poco meno di 7 mila le unità vendute. Volumi raggiunti con due modelli: le grandi berline G80, disponibile anche inversione Sport, e G90.
La sorpresa però è relativa: negli Stati Uniti, il premium asiatico tira da sempre. Marchi che in Europa fanno fatica a farsi anche notare, da quelle parti vendono. E bene. A dirlo sono come sempre i numeri: Lexus (Toyota) ha venduto nel 2017 oltre 305mila vetture e solo per qualche centinaia di pezzi ha perso la seconda posizione della classifica premium a vantaggio di Bmw (in testa c’è Mercedes). Ma è comunque davanti ad Audi per quasi 80mila auto. Funzionano anche gli altri giapponesi: Acura, il marchio di Honda, lo scorso anno ha conquistato 154mila clienti, scendendo però del 5,2% rispetto al 2016. C’è poi Infiniti, brand dell’Alleanza Renault – Nissan, che negli Stati Uniti ha immatricolato nel 2017 oltre 153mila vetture con una crescita dell’11%. Nessuna sorpresa quindi: le auto asiatiche in Nord America piacciono e tanto.
Tanto più come nel caso delle grandi berline Genesis G80 e G90, il livello di qualità non ha nulla da invidiare alle rivali tedesche. Perché se è vero che il “palato” del cliente americano è meno sensibile di quello europeo, la scelta dei materiali, gli assemblaggi e le soluzioni tecniche adottate non hanno compromessi. Anzi. Provate in strada queste berline colpiscono per comfort e silenziosità da auto di segmento superiore. Magari qualche segno di ostentazione di troppo all’interno ma nulla di più. Semmai qualche appunto può farsi sulla scelta dei motori: la Genesis G80, per fare un esempio, può contare a bordo su grandi propulsori V6 a benzina di 3,3 e 3,8 litri e V8 di 5 litri. L’ideale per le infinite highway degli Stati Uniti ma poco adatte alle trafficate città italiane. Poco male, per i coreani il rock nelle vendite americane può bastare.
In collaborazione con L'Automobile