Il Garante per la protezione dei dati irlandese ha annunciato di aver aperto un'indagine nei confronti di Google, che in Irlanda ha la propria rappresentanza europea. L'azienda è sospettata di aver raccolto una quantità massiccia di dati personali attraverso il servizio Double Click/Authorized Buyers, e di aver condiviso tali informazioni con "migliaia di aziende ogni giorno", come ha annunciato pubblicamente il proponente della denuncia Johnny Ryan, responsabile delle policy del browser Brave.
Secondo quanto denunciato dall'organizzazione, quando una persona visita un sito su cui è presente il servizio Double Click/Authorized Buyers, informazioni che possono includere "la posizione geografica, inferenze sul culto, la religione o la posizione politica, cosa stanno leggendo, guardando o ascoltando online e un codice identificativo unico che consente una profilazione che può essere arricchita nel tempo" sarebbero condivise "centinaia di miliardi di volte nell'arco di una giornata" per fini di targettizzazione pubblicitaria.
L'inchiesta arriva a quasi un anno dall'adozione del Regolamento generale per la protezione dei dati dell'Unione Europea, scattata il 25 maggio del 2018, ed è la prima finora a coinvolgere il colosso tecnologico.
“Ci impegneremo a pieno nell'indagine aperta dalla Commissione per la protezione dei dati personali, accogliamo con favore l'opportunità di un chiarimento ulteriore sulle norme europee in materia di protezione dei dati per il Real time bidding” ha assicurato un portavoce di Google ad Agi. “Gli authorized buyers che utilizzano i nostri sistemi sono soggetti a norme stringenti e standard rigorosi”, ha concluso il portavoce.