Nella manovra ci sarà spazio per reddito di cittadinanza, flat tax e riforma delle pensioni. Ad assicurarlo è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti: "C'e un programma di governo - ha detto l'esponente leghista - e questo governo è stato eletto per fare le cose che stanno lì. Noi abbiamo l'obbligo il dovere morale di provare a farle, naturalmente nei limiti e nelle possibilità, sappiamo che viviamo in un mondo dove ci sono i mercati finanziari e c'è la commissione europea. Spingeremo al massimo. Sicuramente - ha sottolineato Giorgetti - il redditto di cittadinanza, come la flat tax, come la revisione della legge Fornero fanno parte del dna di questo governo: non parlare di questo sarebbe tradire il mandato degli elettori. Ma lo faremo con responsabilità in modo franco e schietto".
Giorgetti parla da Palazzo Chigi nel giorno in cui su alcuni giornali si racconta di tensioni molto forti tra il ministro dell'economia, Giovani Tria e i vertici del Movimento 5 Stelle, Di Maio in testa. Tensioni che secondo alcuni avrebbe spinto il ministro a minacciare le dimissioni (telefonata smentita ufficialmente), per non passare da capro espiatorio nel caso in cui il governo dovesse varare una Manovra non perfettamente rispondente agli impegni presi.
Sulla flat tax, il titolare del ministero economico aveva spiegato nei giorni scorsi che si tratta di una misura che richiede tempo e "va finanziata con le tax expenditure". Il ministro aveva assicurato che la pace fiscale ci sarà, ma nell'ambito della riforma fiscale e ha voluto lanciare un messaggio rassicurante sugli impegni di bilancio. "Bisogna continuare la riduzione del rapporto debito/Pil", nell'anno in corso ci sarà una correzione dello 0,1%". Ma bisognerà aspettare gli ultimi dati. "L'importante è non avere un peggioramento strutturale del bilancio ma anzi un leggero miglioramento". Ancora: "È inutile cercare qualche miliardo in più sul deficit se poi ne perdiamo altrettanti o di più sul lato della spesa per interessi, è una questione di buon senso", ha ribadito.
Frasi che secondo alcuni organi di stampa non sarebbero piaciute proprio a Luigi Di Maio. Ha dichiarato stamattina la ministra per il Sud, Barbara Lezzi a 'Radio Anch'io', parlando dell'altra operazione fondamentale per il M5s, quella sul reddito di cittadinanza: "Se dovesse saltare il reddito di cittadinanza sarebbe proprio il governo ad avere dei problemi. Questa unione con la Lega è il frutto di un contratto di governo in cui c'è il reddito di cittadinanza. Allora, ci rendiamo conto che non si può fare tutto e subito e ci prendiamo l'arco della legislatura per poter portare a compimento il nostro programma però bisogna iniziare e anche in modo significativo. Ci sono 5 milioni di poveri che aspettano risposte."
Le dichiarazioni di Giorgetti confermerebbero questa unità di intenti tra le due forze politiche che sostengono il governo Conte. Ora la palla torna nel campo del ministro bTria, che dovrà trovare in una manciata di giorni le coperture finanziarie per avviare almeno i vari provvedimenti nella legge di BIlancio.