La storia della Renault è la storia dell'automobile francese ma anche della società d'oltralpe, intrecciate come sono in tutti i grandi avvenimenti degli ultimi 120 anni, tanti quanti sono quelli trascorsi dalla fondazione della casa.
Renault rischia di scomparire. I modelli che ne hanno fatto la storia
La prima guerra mondiale, quando sui 'taxi della Marna', auto Renault requisite all'uopo, furono portati al fronte i soldati che vinsero la storica battaglia; la seconda guerra mondiale, con le fabbriche passate sotto il controllo della Germania e bombardate dagli alleati.
Il boom economico, con la produzione di auto 'democratiche' per il popolo, gli scioperi del 1968 con la fabbrica di Billancourt occupata, la crisi economica con lo stesso stabilimento costretto a chiudere nel 1992, la proprietà statale e poi la stagione delle privatizzazioni, le alleanze internazionali. Un excursus che tra alti e bassi ha comunque portato Renault, insieme a Nissan e Mistubishi, ad essere a fine 2019 il terzo gruppo mondiale dell'auto, con 8,1 milioni di veicoli prodotti
Ma il fenomeno di costume rappresentato dall'auto di massa non deve far dimenticare che questa casa fondata da Louis Renault nel 1898 è stata anche protagonista dell'innovazione, già dai suoi primi anni: è del 1899, con la Type B, la prima auto al mondo con la carrozzeria chiusa, del 1909 l'avviamento automatico senza la manovella, del 1924 l'elettrificazione.
E ancora, nel 1950 il lancio della 'Colorale', auto ora sconosciuta ma che fu l'antesignana dei crossover Suv, mentre nel 1984 Renault invento' un nuovo segmento, quello dei monovolume, con la Espace, in seguito declinato anche in piccolo con la Megane Scenic. E non si puo' ignorare l'epopea del turbocompressore, gia' apparso qua e la' su qualche modello; fu Renault però a lanciarlo su una piccola auto, la R5, nel 1980, mentre nel 1977 aveva rivoluzionato il mondo delle corse montandolo per prima su un'auto di Formula 1
La vocazione sportiva della casa d'altronde era evidente già alla nascita: la prima auto prodotta, la minuscola Type A, fu iscritta nel 1899 a una gara, vinta dai fratelli Louis e Marcel Renault. Nel 1902 le Type K sbaragliarono le Mercedes nella Parigi-Vienna e nel 1906 la Type AK vinse il primo gran premio della storia correndo per 12 ore sul circuito di Le Mans. Negli
Negli anni '20 e '30 seguirono diversi record di velocita', e nel 1934 su un circuito ad anello una Renault corse per 48 ore percorrendo 8000 km. Il culmine fu raggiunto con la 'Etoile Filante' che negli Usa, sul lago salato dello Utah, stabilì un primato di 308 km/h. Gli anni '60 e '70 videro le affermazioni di Renault nei rally, prima con la R8 Gordini, poi con le Alpine Renault.
E' del 1978 la vittoria alla 24 Ore di Les Mans, e del 1977 il debutto in Formula 1, dove conquisto' alcune vittorie ma non il mondiale, giunto solo nel 1991-1992 con Nigel Mansell alla guida della Williams, a cui Renault forniva il motore. Nel campionato costruttori Renault trionfo' per 5 anni. Dopo un'assenza di qualche anno la scuderia ritorno' negli anni 2000, trionfando con la direzione tecnica di Flavio Briatore nel 2066 e 2007.
Gli anni '70 e '80 furono anni di crisi, di modelli non sempre convincenti, a parte poche eccezioni come la R5 e l'Espace. Nel 1990 il grande passo, lo Stato francese decide di privatizzare, cedendo progressivamente azioni, finché nel 1995 la 'Regie' viene quotata in Borsa e in mano pubblica rimane un pacchetto del 15%. L'uscita dello Stato coincide non a caso con la chiusura nel 1992 del 'fortino' operaio di Billancourt, la storica sede che ormai non è più al passo con i tempi.
E di questi anni è anche il lancio di due fortunatissimi modelli, la Clio nel 1990 e la Twingo nel 1991, una mini-monovolume.
Inizia la fase dello sviluppo internazionale. Prima l'alleanza con Volvo nel 1993, poi quando questa nel 1999 passa alla Ford, Renault conclude uno storico accordo con Nissan. Sempre nel 1999 Renault acquisisce la romena Dacia. Nel 2005 inizia l'era di Carlos Ghosn, con il suo addio turbolento e l'arresto nel 2018. Ora la crisi indotta dal coronavirus, con la ventilata chiusura di alcuni stabilimenti.
Una delle fabbriche Renault in Francia, a Dieppe, Nordovest del paese