Con l'ecotassa "lo scenario è cambiato" e "stiamo rivedendo il piano da 5 miliardi di euro di investimenti in Italia". Così il Ceo di Fca, Mike Manley, al salone dell'auto di Detroit. I sindacati sono insorti, la Fiom ha minacciato la "mobilitazione generale" se sarà bloccato il piano mentre la Uilm ha definito l'ecotassa un "harakiri del settore". Per Fim-Cisl, l'ecotassa "è un suicidio di stato". Manley ha segnalato che "il piano resta sul tavolo: non sarà bloccato ma va rivisto".
Quanto alla modifica dell'ecotassa nella Legge di bilancio, prevista solo per le auto di lusso e i Suv, Manley non si è sbilanciato invitando ad aspettare marzo. L'ecotassa, insieme all'ecobonus, saranno operativi sugli acquisti e sulle immatricolazioni che avverranno a partire dal 1 marzo 2019.
Al suo esordio come Ceo di Fca al salone dell'auto di Detroit, con al suo fianco il presidente John Elkann, Manley ha definito "molto intensi" i primi 6 mesi al timone e si è detto "soddisfatto" dei risultati finanziari del 2018 che saranno diffusi il prossimo 7 febbraio. Ha annunciato vendite mondiali record per la Jeep lo scorso anno, pari a 1,6 milioni di vetture e l'aumento della capacità produttiva Usa "in un futuro vicino".
Il mercato europeo resta "complicato", con il nodo "Brexit e il bonus/malus in Italia" ma "sono ottimista", ha spiegato Manley ostentando sicurezza anche rispetto all'alleanza tra Volkswagen e Ford. "Siamo sufficientemente forti per andare avanti come società indipendente", ha assicurato.
Quanto alla Cina, "ci sono opportunità significative e stiamo lavorando per sprigionarle", ha proseguito Manlney, prevedendo nel 2019 un mercato "piatto" ma sempre primo al mondo. E se il marchio Lancia resterà solo italiano, la Fiat 500 continuerà ad essere commercializzata anche negli Usa nonostante i bassi volumi di vendita perchè "è un'icona non solo in Italia".
Rispondendo su quella che è stata per lui la principale lezione dell'ex Ceo Sergio Marchionne, scomparso lo scorso 25 luglio, Manley ha risposto che gli ha insegnato a focalizzare la rotta, ad inseguirla e a realizzare gli obiettivi prefissati. La sua morte improvvisa ci ha inoltre ricordato, ha concluso Manley, che bisogna sempre "essere pronti a tutto".