Perché la nuova bufera su Facebook è forse più grave di Cambridge Analytica 
Perché la nuova bufera su Facebook è forse più grave di Cambridge Analytica 

Perché la nuova bufera su Facebook è forse più grave di Cambridge Analytica

paolo fiore
 Mark Zuckerberg
JIM WATSON / AFP  -  Mark Zuckerberg
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Chi ha avuto accesso a cosa, su Facebook

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  • Apple avrebbe avuto accesso ai contatti e agli appuntamenti fissati in calendario dagli utenti. Anche nel caso in cui gli iscritti avessero disattivato la condivisione dei dati. L'accordo con Cupertino è ancora operativo. La Mela non ha negato, ma ha affermato di non sapere che si tratterebbe di un accesso privilegiato.
  • Amazon avrebbe ricevuto nome e informazioni sui contatti degli utenti. Con la società di Jeff Bezos l'accordo non sarebbe al momento attivo. Il gruppo si è limitato a dire di aver utilizzato i dati “in modo appropriato”, senza però scendere nei dettagli. Secondo una delle ipotesi, è possibile che Amazon abbia utilizzato le informazioni fornite da Facebook per combattere i commenti falsi sulla piattaforma di e-commerce.
  • Microsoft, tramite il motore di ricerca Bing, avrebbe avuto accesso a informazioni dei profili e contatti. Il gruppo ha affermato di aver cancellato i dati ottenuti da Facebook. Menlo Park sostiene che solo i dati “pubblici” siano stati girati a Bing.
  • Spotify e Netflix avrebbero avuto accesso alla lettura di messaggi privati scambiati su Facebook. Netflix ha replicato su The Verge, sostenendo che di “non aver mai letto messaggi privati né mai chiesto di farlo”.

Uno: integrare

Due: personalizzare

Tre: “spiare”

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