Lotta all'evasione, economia sommersa e attività illegali per recuperare le risorse necessarie. Il governo, portando avanti la sua battaglia su questo campo, conta su un probabile "tesoretto" di oltre 7 miliardi derivante dalle misure fiscali previste dalla manovra.
Nello specifico, il contrasto all'evasione e alle frodi fiscali dovrebbe portare nelle casse dell'Erario maggiori entrate per quasi 3,2 miliardi e ulteriori 4,3 miliardi di euro verranno reperiti con altre misure fiscali. In totale, ogni anno, si evadono oltre 100 miliardi di euro.
Quanto si evade in Italia
La relazione del Mef sull'economia sommersa e sull'evasione fiscale, datata ottobre 2018 e contenente i dati aggiornati al 2016 sottolinea che "l’evasione fiscale e contributiva è quantificata per il 2016 in 107.522 milioni di euro, con un incremento di 709 milioni di euro (+0,7%) rispetto al 2015".
Nel totale sono compresi anche i contributi previdenziali evasi. La sola evasione fiscale vale circa 96 miliardi di euro, in gran parte generati dall’evasione dell’Iva e dell’Irpef per lavoro autonomo e impresa. Questa stima non prende in considerazione le attività illegali (prostituzione, spaccio, criminalità organizzata e via dicendo).
Quanto vale l'economia sommersa
Stando ai dati Istat, nel 2017 l’economia non osservata vale circa 211 miliardi di euro, il 12,1% del Pil. Sotto questa locuzione rientrano le attività che stanno sotto il "sommerso", e che valgono poco meno di 192 miliardi di euro, cui si sommano le attività illegali che valgono circa 19 miliardi. Le stime per il 2017 confermano la tendenza alla riduzione dell’incidenza sul Pil della componente non osservata dell’economia dopo il picco del 2014 (13,0%).
I precedenti
Negli anni compresi tra il 2012 e il 2018 il recupero dall'evasione fiscale è andato in costante crescendo. Nel 2012, con il governo Monti, vengono recuperati 12,5 miliardi di euro (poco meno dei 12,7 miliardi di euro del 2011, quando era stato al governo per 11 mesi Silvio Berlusconi).
La cifra sale a 13,1 miliardi di euro nel 2013 (governo Letta), a 14,2 miliardi di euro nel 2014, a 14,9 miliardi di euro nel 2015 e a 19 miliardi di euro nel 2016 (governo Renzi). Nel 2017, con il governo Gentiloni, viene toccato il record di 20,1 miliardi di euro. Nel 2018 si registra una leggera flessione, a 19,2 miliardi di euro.
I miliardi recuperati provengono non solo dal contrasto all'evasione in senso stretto, portata avanti tramite attività di controllo, ma anche da misure una tantum, da liquidazioni (il versamento tardivo di imposte regolarmente dichiarate dai contribuenti, il cui recupero avviene in modo automatizzato) e da versamenti spontanei.
Tra il 2015 e il 2016 vengono recuperati 4,1 miliardi di euro in piu' rispetto all'anno precedente (si passa da 14,9 miliardi a 19 miliardi di euro).
Nei dati del 2016 sul recupero dal sommerso vengono conteggiati anche i miliardi recuperati grazie a misure una tantum e pesano in particolare le voluntary disclosure (procedure di collaborazione volontaria) volute a suo tempo da Matteo Renzi - e poi rinnovate - per far emergere i capitali illegalmente detenuti in patria o all'estero.
Nel 2016, secondo l'Agenzia delle entrate, le voluntary disclosure hanno portato nelle casse dello Stato 4,1 miliardi. Negli anni successivi sono state - e sono - operative misure straordinarie, come la rottamazione delle cartelle esattoriali o la "pace fiscale" attiva da fine 2018.
Su cosa puntano le misure di Conte
Nella Legge di Bilancio 2020 vengono messe in campo politiche di contrasto all'evasione e alle frodi fiscali in più settori. E' previsto anche un inasprimento delle pene per i grandi evasori.
Si introducono misure per contrastare l'illecita somministrazione di manodopera e l'aggiramento della normativa contrattuale in tema di appalti da parte di cooperative o imprese fittizie, che in tal modo evadono l'Iva e non procedono al versamento delle ritenute sui redditi dei lavoratori.
Si rafforzano le misure contro le frodi nel settore dei carburanti
Si implementa il contrasto all'evasione e all'illegalità nel settore dei giochi, attraverso l'istituzione del registro unico degli operatori del gioco pubblico e il blocco dei pagamenti per i soggetti che operano dall'estero senza concessione, anche attraverso l'istituzione dell'agente sotto copertura.