L’Estonia potrebbe diventare il primo paese al mondo a emettere cripto-moneta. Molti ci stanno lavorando in realtà, ma l’Estonia sembra avvantaggiata. Lo farà con il lancio di una "Initial coin offering" (ICO o Offerta di moneta iniziale, ndr) per finanziare un ulteriore sviluppo della sua infrastruttura digitale.
Si chiameranno "Estcoins" ed è stata lanciata dal direttore esecutivo del programma che in Estonia ha portato, e con buon successo, la residenza digitale (e-Residency). Lui è Kaspar Korjus e sul suo blog su Medium scrive che questo rafforzerebbe il ruolo di leadership nel digitale del piccolo paese baltico. Scrive infatti: “l’Estonia ha un chiaro vantaggio in quest'area grazie alla sua infrastruttura digitale avanzata e al suo programma di e-Residency".
Il primato digitale dell'Estonia
"Nessun altro paese è così vicino a sviluppare sia la tecnologia sia il quadro legale che permetterebbe di introdurre e gestire in modo sicuro dei crypto-asset commerciabili a livello globale”, continua. Da quello che si comprende dal post le “Estcoins" dovrebbero essere riservate per ora ai partecipati al programma e-Residency, che prevede la possibilità di concedere la cittadinanza elettronica a tutti i cittadini del mondo.
L'importanza della cittadinanza digitale
Secondo Korjus, "le identita' digitali sicure usate dagli e-residenti sono il meccanismo ideale per commerciare in modo sicuro crypto-asset in un ambiente digitale affidabile e trasparente. Le monete non possono essere contraffatte e il controllo del governo significa che non possono essere usate per attività illegale". Usarle per i cittadini con la residenza digitale (non solo estoni, ma possono diventarlo cittadini di ogni parte del mondo) è solo un progetto pilota. Infatti, scrive Korjus, "le Estcoins potrebbero essere anche accettate come pagamento sia per i servizi pubblici che privati e eventualmente funzionare come una moneta affidabile usata a livello globale". Oggi pare che ci siano ogni settimana più registrazioni di residenze digitali che nascite in Estonia. Oggi sono circa 22mila, da 128 paesi nel mondo.
Will #Estonia's #eResidency "birth rate" overtake its residency birth rate? pic.twitter.com/76J1RC0UTF
— e-Residency: Estonia (@e_Residents) 24 luglio 2017
Cosa si può fare con la cittadinanza digitale estone
Ma a cosa serve questa residenza digitale? Facendo un esempio concreto, da quando hanno introdotto la residenza digitale in Estonia l’unica cosa di cui hai bisogno è la tua carta di identità e il tuo telefono. Con queste due cose si può fare praticamente tutto, compresi i pagamenti. Il governo ha creato un’infrastruttura digitale che rende inutili tutte le altre tessere. Nel 2015 hanno deciso di aprire questa possibilità al resto del mondo. Imprenditori possono fondare un’azienda lì con evidenti facilitazioni dal punto di vista burocratico. Si fa l’application online, si paga la quota di 50 euro e poi si procede con l’identificazione. Si può andare fisicamente in Estonia oppure recarsi in una delle ambasciate in giro per il mondo. In due settimane la tessera è pronta. Effetto: la cittadinanza agli stranieri. Di fatto con la cittadinanza digitale si ha una cittadinanza a tutti gli effetti.
Perché l'Estonia accetta cittadini da tutto il mondo, con un click
Perché farlo? Una chiara semplificazione dei motivi è stata data da un rappresentate del governo estone, Taavi Kotka, a Startupitalia in un’intervista di qualche anno fa: “Per migliorare la nostra economia. Facciamo un esempio: se vuoi aumentare la grandezza della tua azienda, devi avere più ricavi e quindi più clienti. I clienti per un Paese sono le persone che ci vivono dentro, le persone che sono connesse con quel paese. L’obiettivo di tutti i paesi è quello di aumentare le relazioni: avere più persone, più aziende, più clienti. Per aumentare i clienti non ci sono tante opzioni: la prima è fare più bambini. E in Estonia abbiamo un tasso di nascite negativo. Quindi non ci restava che attrarre persone dall’estero, ma qui nessuno vuol venire”.
L'Estonia conta di farci molti soldi, e investirli in innovazione
Un passaggio importante per capire quello che ha scritto Korjus nel suo post che annunciava la cripto moneta. Scrive Korjus: "Le Estcoins potrebbero essere gestite dalla Repubblica di Estonia, ma essere accessibili a chiunque nel mondo attraverso il programma di e-Residency e lanciato attraverso una Initial coin offering".
L' Offerta di moneta iniziale in realtà è uno strumento non regolamentato di crowdfunding (il finanziamento collettivo, ndr) attraverso le criptovalute, come Bitcoin. "I fondi raccolti attraverso le Estcoins dovrebbero essere gestiti da una partnership pubblico-privato e usati per contribuire a costruire la nuova nazionale digitale”. Insomma, una specie di fondo per accelerare l’innovazione nel Paese. Già di per sé piuttosto avanzato. "Questo permetterebbe all'Estonia di investire in nuove tecnologie e innovazioni per il settore pubblico, dai contratti intelligenti all'Intelligenza Artificiale”.
@arcangelorociola