"Vedo in maniera molto positiva che in un tema come quello dei rifiuti solidi urbani entri un colosso importante come Eni, pur con una sua controllata che fino ad oggi si è occupata di bonifiche, che rimangono il core business dell'azienda, però vicino a questa nuova 'mission'". Lo ha detto il direttore generale Ispra, Alessandro Bratti, intervenendo ad Ecomondo alla presentazione di Eni Rewind, la società ambientale di Eni ex Syndial che oggi ha debuttato ufficialmente alla fiera della green economy dopo il cambio di nome.
Per Bratti, "è importante che una società con questo patrimonio - da Syndial a Eni Rewind, al di là dei problemi delle bonifiche che come sindaci si stavano affrontando - che un gruppo cosi' strutturato entri anche nel mondo della gestione dei rifiuti urbani, perché - ha spiegato - c'è bisogno di know how industriale, di nuove tecnologie, di intelligenza per affrontare le nuove sfide dell'economia circolare".
"Se parliamo della gestione del ciclo dei rifiuti - ha detto ancora Bratti - l'Italia ha delle eccellenze a livello europeo, mondiali forse, nel senso che abbiamo delle situazioni di grande valore dal punto di vista gestionale, e anche tecnico, e poi ha delle situazioni che sono invece paragonabili a quelle dei Paesi sottosviluppati. Purtroppo è un'Italia ancora a due, tre velocità - ha aggiunto - e questo è un tema che ci trasciniamo da tanti anni: forse è giunto il tempo di aggredirlo nella maniera risolutiva".
Serve dunque, ha concluso il direttore generale Ispra, "più che un cambio di passo, perché detto così sembra che non abbiamo fatto niente che non è vero, è necessaria una modalità diversa di approcciare il problema. Diciamo che se vogliamo stare nella parte alta della competizione, proviamo a pensare un po' più in grande".