Un percorso lungo 878 chilometri che permetterà al gas azero di arrivare sulle coste della Puglia, in un progetto che utilizza le migliori tecnologie esistenti, provenienti principalmente da aziende italiane, per trasformare “l’Italia in un hub del gas per l’Europa”.
Questo il futuro, così come lo vede Vitaliy Baylarbayov, vice presidente delegato della Socar, la società petrolifera di Stato dell’Azerbaijan, impegnata in prima linea – insieme a Bp, Snam, Fluxys, Enagas e Axpo - nella costruzione del gasdotto Tap, il Trans Adriatic Pipeline, che per il 2020 punta a essere completato.
Vitaliy Baylarnayov è in Italia per partecipare il 18 ottobre al convegno "25 anni di cooperazione tra Azerbaigian e Italia: percorso verso un partenariato startegico", alle 14,30 a Palazzo Giustiniani. Un progetto, quello del gasdotto Tap, che avrà “un importante e positivo impatto sull'economia” italiana, assicura in un’intervista all’AGI Baylarbayov, oltre 30 anni di esperienza nel settore, citando i contratti già sottoscritti dalle aziende del Belpaese nell’ambito del Corridoio Meridionale del Gas per un valore di quasi 7 miliardi di dollari.
“Abbiamo molto apprezzato il confronto con le autorità italiane e la popolazione della Puglia, questi input ci hanno aiutato”, ha evidenziato. Per venire incontro all’opposizione manifestata in questi anni da gruppi di protesta in Puglia, che temono per l’impatto ambientale su un tratto di costa di grande valore, la società ha apportato dei miglioramenti per “preservare ulteriormente l'ambiente sia a terra che a mare”.
Tra questi, sottolinea il vice presidente Socar,“ l’adozione di specifiche metodologie di costruzione per assicurare l'impermeabilizzazione completa della condotta nell’area del micro tunnel, la modifica della strada di accesso temporanea all’area di cantiere e l’utilizzo di tecnologie trenchless per bypassare gli habitat protetti lungo il tratto a terra della condotta. Senza dimenticare che non vi saranno mai impatti sulla spiaggia di San Foca né durante il processo di costruzione, né durante l’operatività del gasdotto”.
Non solo, “saremo un partner importante di sviluppo per la Regione, contribuendo alla sua prosperità, alla creazione di maggior occupazione e a renderla un’area strategica per l'Italia e per l'Europa”, aggiunge, guardando alle iniziative in materia di decarbonizzazione e ai sostegni allo sviluppo locale attraverso “investimenti mirati per il turismo, la pesca e l'agricoltura”.
La realizzazione del gasdotto sta procedendo e “tutte le autorizzazioni ricevute dalle autorità italiane e la recente decisione della Corte Costituzionale italiana consentiranno al progetto Tap di muoversi rapidamente dall’attuale 57% della sua realizzazione e raggiungere il 100%, previsto per il 2020”, conferma, ricordando che “se la maggior parte degli investimenti in TAP viene da investitori stranieri, il progetto TAP in gran parte è italiano. E’ realizzato nel rigoroso rispetto delle le leggi italiane e viene costruito principalmente da aziende di questo paese, in linea con precisi standard e sotto la guida di ingegneri italiani”.
“Gli altri progetti che compongono il Corridoio Meridionale del Gas – l’estensione del gasdotto South Caucasus e il Tanap che attraverserà la Turchia - diventeranno operativi e inizieranno a trasportare gas dall'Azerbaigian già nel 2018”, sottolinea. “Nella prima fase, Tap consegnerà in Italia 8 miliardi di metri cubi di gas, pari al 12% circa dell’attuale consumo italiano. Dobbiamo quindi pianificare già la seconda fase che permetterà di raddoppiare le forniture all'Italia e ad altri paesi, creando un impatto positivo sulla dinamica dei prezzi e sulla sicurezza dell'approvvigionamento energetico. Questo trasformerà l'Italia in un hub del gas per l’Europa, come quelli già esistenti nei Paesi Bassi e in Austria. Così l'Italia continuerà a essere il leader in Europa nei trasporti a gas naturale, sia per i veicoli stradali che marittimi, e sarà un crocevia per le reti di trasporto e terminali di Gnl”.
Per Baylarbayov “in questo modo, l'Italia potrà essere un esempio anche per ridurre l’incidenza del petrolio sui consumi energetici, per esempio attraverso lo sviluppo del settore dei trasporti green. Ma questo richiederà maggiori forniture di gas naturale. Una volta che il TAP sarà operativo, sarà un obiettivo più facile da raggiungere”, evidenziando come “l’'Italia ha raggiunto risultati incredibili nel campo dell'energia e dell'ambiente ed è un vero leader in Europa”.
Un successo, però, “fondato su un consumo energetico basato principalmente sul gas naturale: affinché l'Italia possa proseguire in questo percorso virtuoso, è necessario abbassare i prezzi del gas e creare una maggiore sicurezza degli approvvigionamenti. Ciò – sottolinea - diventa sempre più importante nel momento in cui l'Europa e in particolare i Paesi vicini all’Italia, Germania e Francia, stanno progressivamente abbandonando il nucleare, così come aveva già scelto di fare l’Italia. Inoltre, l'Europa si sta sforzando di diminuire rapidamente il consumo di carbone. L'arrivo di gas naturale dall'Azerbaigian, dunque, può ridurre i prezzi del gas e mitigare i rischi connessi a questa rivoluzione energetica tutta italiana basata sulla giusta combinazione tra gas naturale ed energie rinnovabili”.