AGI - Il cambiamento climatico potrebbe portare a una modesta riduzione netta della spesa energetica annuale globale entro la fine del XXI secolo.
Descritta in un articolo pubblicato sulla rivista Nature, questa ipotesi è stata formulata dagli scienziati dell’Università della California a Berkeley, che hanno stimato la spesa globale associata ai costi energetici. Il team, guidato da Solomon Hsiang, ha valutato l’impatto del riscaldamento climatico sulla spesa energetica, considerando anche le variazioni regionali.
Stando ai risultati del gruppo di ricerca, entro la fine del XXI secolo i risparmi netti sulla spesa energetica dovuti ai cambiamenti climatici potrebbero ammontare allo 0,17 e allo 0,008 per cento del Pil mondiale, a seconda dello scenario di emissioni considerato, rispettivamente elevate e moderate.
I calcoli degli esperti suggeriscono che per ogni tonnellata di anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera oggi, la spesa energetica annuale potrebbe diminuire di circa uno-tre dollari americani entro il 2099.
Il costo dell’elettricità, aggiungono gli autori, aumenterebbe nelle regioni tropicali e subtropicali a reddito medio, come in India, Cina e Messico, a causa dell’uso di metodi di raffreddamento.
Tale importo potrebbe tuttavia essere compensato da un uso ridotto di combustibili come carbone e gas naturale per il riscaldamento nei paesi più freddi e ad alto reddito.
Le regioni a basso reddito, inclusa gran parte dell’Africa subsahariana, potrebbero essere meno in grado di investire in metodi di raffreddamento, come l’aria condizionata, ma dovrebbero avere meno problemi di riscaldamento.
“Quantificare il modo in cui il cambiamento climatico influenzerà le infrastrutture energetiche e il costo della fornitura di energia – riportano in un News & Views di accompagnamento Katrina Jessoe e Frances Moore dell’Università della California a Davis – clima è fondamentale per comprendere gli impatti del cambiamento climatico nel settore energetico”.