Si è svolta oggi al Palazzo del Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente di Eni Emma Marcegaglia e dell'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, la cerimonia di conferimento della decima edizione degli Eni Award 2017.
Il premio testimonia l'importanza che la ricerca scientifica e l'innovazione hanno per Eni e, nel corso degli anni, è diventato punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell'energia e dell'ambiente. L'obiettivo è promuovere un migliore utilizzo delle fonti energetiche e di stimolare le nuove generazioni di ricercatori. Dalla sua istituzione nel 2007 le candidature sono state più di 8 mila e oltre 27 premi Nobel hanno fatto parte della Commissione Scientifica e valutato le ricerche presentate.
Eni "crede nei giovani, nella loro curiosità, nella loro voglia di scoprire e nella forza delle nuove energie e da quest'anno il 'Nobel dell'energià si arricchisce di contenuti. Accanto al tradizionale premio Giovane ricercatore dell'anno, riservato agli autori delle migliori tesi di Dottorato svolte nelle Università italiane, è stato istituito il Debutto nella Ricerca: Giovani talenti dall'Africa, dedicato ai giovani laureati africani".
Tra i 71 candidati africani hanno ottenuto il riconoscimento la giovane Blessing Onyeche Ugwoke (Nigeria), premiata per una tesi di laurea e progetto di studio sull'efficienza energetica di sistemi di energia rinnovabile off-grid in Nigeria e Yemane Kelemework Equbamariam per la tesi su investigazioni geofisiche integrate del Main Ethiopian Rift applicate alla ricerca di risorse geotermiche. Entrambi i progetti verranno sviluppati, con il sostegno di Eni, nel corso di un dottorato di Ricerca, rispettivamente presso il Politecnico di Torino e l'Università Federico II di Napoli.
Tra i Giovani ricercatori dell'anno sono stati premiati Matteo Fasano per i suoi studi a supporto della sintesi di nanomateriali utilizzabili nel campo delle energie rinnovabili, dell'ingegneria o della nanomedicina e Stefano Langè per lo sviluppo di un processo innovativo per la purificazione del gas naturale ad alto contenuto di CO2 e H2S per rendere disponibile questa importante fonte a supporto della transizione energetica e rispondere alla crescente domanda nei prossimi decenni.
Uno dei tre premi principali è stato assegnato per la Transizione energetica (innovazioni nel settore degli idrocarburi per la decarbonizzazione del sistema energetico), a Robert Schlogl per la ricerca nel campo della produzione di idrogeno e metanolo da fonti rinnovabili, con particolare riferimento ai meccanismi chimici di reazione.
Il premio Soluzioni Ambientali Avanzate, per ricerche sulla tutela di aria, acqua e terra e sulla bonifica di siti industriali, è andato a Graham Hutchings per lo sviluppo di catalizzatori a basso impatto ambientale utilizzabili in diverse filiere dell'industria, in particolare chimica. Infine il premio Frontiere dell'energia per ricerche sule fonti di energia rinnovabile e sullo stoccaggio di energia, è stato assegnato a Jens Nielsen, per le ricerche sull' ingegnerizzazione di microorganismi che aprono nuove strade alla produzione di combustibili e prodotti chimici per via rinnovabile.
I bandi per l'edizione 2018 sono già stati pubblicati e sono consultabili all'indirizzo https://www.eni.com/enipedia/it_IT/modello-di-business/premi-e-riconoscimenti/bando-eni-award-2018.page?lnkfrm=serp