Un portale per accompagnare i turisti che hanno conosciuto Matera Capitale europea della cultura a scoprire e conoscere nuovi luoghi di storia, tradizione e cultura in tutto il territorio della Basilicata. Intornomatera2019.com è il sito web che la Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) ha progettato, realizzato e ora anche pubblicato per sostenere il turismo in Basilicata. Al termine del 2019, anno in cui l’attenzione di un vasto pubblico nazionale e internazionale è stata attratta dal programma culturale che ha caratterizzato Matera Capitale europea della cultura, la sfida è quella di promuovere un turismo che raggiunga non più e non solo Matera, ma anche tutti gli altri territori della regione riuscendo a costruire una offerta strutturata sulla base di itinerari specifici.
Da Mel Gibson a capitale della cultura
La trasformazione progressiva di Matera in città turistica è un percorso che viene da lontano e che ha avuto un grande slancio anche per effetto del cinema. Due titoli su tutti: il primo, di caratura mondiale, è “The Passion of the Christ” di Mel Gibson che ha portato il quartiere dei Sassi alla ribalta mondiale. Poi il capolavoro dello slow road movie, “Basilicata Coast to Coast” di Rocco Papaleo, che ha avuto il merito di mettere in evidenza, stavolta su scala nazionale, il patrimonio dell’intera regione compresa tra Maratea sul Tirreno e Scanzano Ionico sullo Jonio e ricca di natura, di paesaggi, di piccoli centri arroccati sulle colline, di prodotti enogastronomici di qualità, e di cultura diffusa su tutto il territorio.
“L’idea – spiega Annalisa Percoco, ricercatrice FEEM che ha collaborato alla realizzazione del progetto Intornomatera2019.com – è nata a valle di un processo di analisi e di studio dei flussi turistici che hanno caratterizzato questa stagione così importante per Matera e per l’intera Basilicata. Dal 2015, dal momento cioè in cui Matera è stata designata Capitale europea della cultura, ad oggi, ci siamo concentrati sulle diverse dimensioni e questioni che in qualche modo avessero a che fare con l’impatto turistico generato dalla designazione”.
L’analisi dei flussi turistici
“In un primo momento – prosegue Percoco – ci siamo concentrati sulla domanda turistica che arrivava a Matera e sulla relazione tra comunità locale e turisti con una attenzione particolare al tema della sostenibilità sociale e anche ambientale di Matera 2019, successivamente, abbiamo allargato lo sguardo anche al territorio più limitrofo al capoluogo, con una serie di indagini rivolte ai cittadini dei comuni più vicini a Matera che avevano lo scopo di cogliere le loro aspettative in relazione con l’evento Matera 2019 e di valutare eventuali impatti dell’iniziativa culturale, in termini di flussi turistici su un’area un po’ più ampia di quella direttamente interessata. Infine, abbiamo realizzato una serie di interviste a una serie di stakeholder privilegiati che sarebbero stati direttamente coinvolti nelle azioni legate a Matera 2019, per delineare iniziative o progetti che fossero specificatamente coinvolti dal processo innescato con la designazione a Capitale europea della cultura”.
Si è trattato di un lavoro molto dettagliato che ha permesso di ricostruire non solo i dati relativi ai flussi e alla domanda e offerta di turismo, ma è stato anche alla base di una approfondita analisi che ha riguardato le relazioni presenti sul territorio e la capacità da parte degli operatori e degli stakeholder interessati di mettersi in rete fra loro in modo da cogliere al massimo tutte le potenzialità offerte dall’evento.
Una Regione da visitare
A spingere i ricercatori a creare il portale Intornomatera2019.com sono stati proprio i risultati acquisiti nel corso del lavoro di ricerca. “La prima evidenza su cui si basa questo progetto – racconta Percoco – è quella secondo la quale su mille turisti intervistati tra italiani e stranieri il 62 per cento si dichiara interessato a tornare in Basilicata e a visitare altri luoghi rispetto a Matera. Interessanti anche le motivazioni che spingerebbero i turisti a voler tornare a visitare la Basilicata: per il 34 per cento sono attratti dal patrimonio naturale, il 33 per cento da una motivazione di carattere culturale, il 16 per cento invece vuole tornare in Basilicata per conoscere meglio le tradizioni, il folclore, l’enogastronomia locale”. Si tratta di percentuali che poggiano su numeri davvero consistenti.
La designazione di Matera a Capitale europea della cultura ha infatti prodotto un flusso turistico davvero consistente. In particolare, è possibile notare come in un solo anno, dal 2014, quando la città dei Sassi è stata designata, al 2015, la domanda su Matera sia aumentata del +40% negli arrivi e del +44% nelle presenze. Gli arrivi sono quindi passati da 153.005 del 2014 a 214.924 del 2015, mentre le presenze da 244.847 a 353.645. Nel 2018 erano arrivate a 547.532 (dati Istat), più del doppio di quelle registrate nel 2014. Questi dati dimostrano come l’acquisizione del titolo abbia generato un rinnovato interesse per la città, diventando utile strumento per lo sviluppo turistico e apportando un mutamento tangibile nella vita culturale ed economica della città.
Da tappa a viaggio
Ci sono tuttavia degli elementi di criticità che devono essere tenuti nella dovuta considerazione. “Va rimarcato – si legge nel report “Le Capitali Europee della Cultura. Il caso studio di “Matera 2019” realizzato da Angela Pepe del Gruppo Turismo Sostenibile della FEEM di Viggiano (PZ) – che nonostante l’andamento degli arrivi e delle presenze sia molto positivo, la permanenza media nelle strutture ricettive è ancora bassa (1,6 giorni). Una sorta di turismo mordi e fuggi che caratterizza le città d’arte, rispettando in pieno alcune delle variabili sociologiche del turismo culturale: primo elemento tra tutti vi è la crescita dell’interesse globale per la cultura, gli short breaks o i city trips e le vacanze multiscopo.
A tal proposito dall’analisi dei questionari somministrati al campione di turisti, emerge che Matera è una delle tappe di un tour/viaggio che purtroppo interessa ancora troppo parzialmente il resto della Basilicata; la maggioranza dei visitatori intervistati, infatti, dichiara di pernottare nella città dei Sassi solo per 1 o massimo 2 notti e di spostarsi in altre regioni limitrofe, come la Puglia o località della Calabria e Campania”. “Risulta strategico, quindi, per amplificare gli impatti positivi di questo mega evento, l’interconnessione dei flussi turistici tra Matera e il resto della regione che appare allo stato attuale debole e non supportato da adeguate politiche di integrazione e valorizzazione” si legge ancora nel rapporto.
Allargare la rete dei tour operator
A mettere in evidenza alcune criticità dell’offerta turistica della Basilicata sono stati gli stakeholder privilegiati. È dalle interviste effettuate a questi operatori che è emersa “la necessità di creare una cabina di regia unica, coordinatrice della molteplicità di attrattive offerte dal territorio lucano”. L’esigenza è di “unire e non frammentare, accrescere l’offerta complessiva di un intero territorio e non soltanto quello di una singola località, valorizzare in una logica di rete gli assi di attrattiva dell’intero territorio regionale. Una diversificazione e un’articolazione interna del prodotto che potrebbe essere destagionalizzato e proposto sul mercato, ideale per vari target di viaggiatori.
In tale prospettiva, affinché Matera diventi una risorsa potenzialmente turistica per l’intera regione Basilicata, si devono attuare politiche di gestione sostenibili con la creazione di un autentico prodotto turistico che sappia trasformare le risorse potenziali di attrattiva del territorio lucano esistenti in prodotti turistici competitivi e visibili. Prodotti integrati, che possono nascere o da forme di concertazione locale fra gli attori locali (forma di offerta a network) o da forme di contrattazione fra un tour operator, soggetto solitamente esterno alla destinazione e gli operatori economici e non economici esistenti presso la destinazione (forma di offerta a package)”.
Eccellenze in vetrina
È in questo contesto che è maturata l’idea di realizzare il portale Intornomatera2019.com. “Il portale – aggiunge Annalisa Percoco – vuole promuovere la Basilicata nell’anno di Matera come Capitale della cultura attraverso la realizzazione di itinerari che portino alla scoperta dell’intera regione attraverso percorsi legati alla cultura, alle tradizioni, al paesaggio, alle eccellenze enogastronomiche e alle location dei set cinematografici. È strumento utile sia al turista che da Matera vuole avventurarsi nel resto della regione che alle strutture ricettive, ristorative, culturali locali che possono trovare nuovo mercato e allargare il proprio target aderendo al network che si intende creare dietro a un’offerta così complessa. È una vetrina per raccontare la Basilicata in tutte le sue sfaccettature e un’azione concreta per il territorio.
Il 2019, infatti, ha rappresentato uno sforzo collettivo importante per posizionare meglio Matera e la Basilicata nel mercato nazionale e internazionale, garantendo visibilità, riconoscibilità e sovraesposizione mediatica. La sfida che va oltre il 2019 è di gestire la legacy di Matera 2019, perché si generi valore aggiunto nei 130 comuni “intorno” Matera. Il portale intende fornire un supporto alla distribuzione dei flussi turistici nell’intera regione, anche per rispondere all’esigenza di alleggerire la capacità di carico di Matera”.