Eni ha firmato ad Abu Dhabi due accordi per l'acquisizione di una partecipazione del 70% in due concessioni esplorative offshore. Nelle concessioni, della durata di 35 anni, Eni avrà come partner la tailandese Ptt Exploration and Production Company Limited (Pttep), con una quota del 30%. Le due concessioni, denominate Blocco 1 e Blocco 2, sono situate nell'offshore nord-occidentale dell'Emirato di Abu Dhabi e sono le prime a essere assegnate tra quelle messe a gara da Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc) nell'aprile 2018 come parte della strategia di assegnazione di licenze a società internazionali da parte dell'Emirato.
Eni - si legge in una nota del gruppo - sarà operatore in entrambe le aree e investirà con Pttep circa 230 milioni di dollari per le attività di esplorazione nei due blocchi. Le aree coprono complessivamente una superficie di circa 8.000 chilometri quadrati. In base ai termini degli accordi, la fase di esplorazione avrà una durata massima di 9 anni e in caso di scoperta la durata della concessione verrà estesa a 35 anni per proseguire con le fasi di sviluppo e produzione. Gli accordi sono stati firmati da Sultan Ahmed Al Jaber, ministro di Stato degli Emirati Arabi Uniti e amministratore delegato di Adnoc, Claudio Descalzi, a.d. di Eni, e Phongsthorn Thavisin, presidente e amministratore delegato di Pttep.
Nella fase esplorativa - prosegue ancora la nota - Eni e Pttep potranno beneficiare e contribuiranno al mega programma di acquisizione sismica di Adnoc, la più vasta acquisizione sismica continua onshore e offshore 3D al mondo, che sta dispiegando le migliori tecnologie del settore per acquisire immagini tridimensionali ad alta risoluzione del sottosuolo, fino a oltre 7,500 metri sotto la superficie terrestre, e servirà a identificare potenziali giacimenti di idrocarburi.
Nel 2018 Eni ha acquisito una quota del 10% nelle concessioni Umm Shaif e Nasr nell’offshore di Abu Dhabi oltre ad una quota del 5% nella concessione di Lower Zakum. Sempre nel 2018 Eni si è aggiudicata il 25% nella concessione di Ghasha. Oltre agli Emirati Arabi Uniti, in Medio Oriente Eni è presente anche in Oman, in Libano e in Iraq.
L'accordo che ha portato Eni ad aggiudicarsi una partecipazione del 70% in due concessioni esplorative offshore ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, "rappresenta un nuovo importante passo verso l'espansione di Eni in una delle regioni leader a livello mondiale nel settore degli idrocarburi, non solo attraverso la partecipazione in giacimenti già in produzione ma anche esplorando nuovi blocchi", ha detto l'amministratore delegato dell'Eni, Claudio Descalzi. In particolare, ha aggiunto l'a.d., "il Blocco 1 e il Blocco 2 sono estremamente importanti grazie alle sinergie che avranno con la concessione offshore di Ghasha. Tutto ciò rafforzerà ulteriormente l’alleanza tra Eni e Adnoc ed Eni contruibuirà con le sue competenze nell’esplorazione e tecnologia all'avanguardia a liberare ulteriori risorse nell'offshore di Abu Dhabi".
"Gli accordi di oggi sono storici in quanto assegnano i primi blocchi a seguito di un processo di gara competitivo e rappresentano un importante progresso nel modo in cui Abu Dhabi e Adnoc massimizzano il valore delle importanti risorse di idrocarburi dell’Emirato, in linea con le direttive della leadership", ha invece commentato il ministro di Stato degli Emirati Arabi Uniti e amministratore delegato di Adnoc, Sultan Ahmed Al Jaber, secondo il quale questo accordi "sono in linea con la strategia di crescita al 2030 adottata da Adnoc e del nostro approccio mirato a stringere alleanze con partner in grado di fornire la giusta combinazione di capitale, tecnologia e know-how per accelerare lo sviluppo delle risorse di idrocarburi di Abu Dhabi.
Adnoc ambisce a dare un ritorno sostenibile e a lungo termine agli Emirati Arabi e continua a rispondere in modo affidabile alle crescenti esigenze di energia del mondo. L’assegnazione di questi due blocchi si aggiunge alla crescente cooperazione tra Adnoc e Eni su diversi fronti, amplia il portafoglio di alleanze strategiche di Adnoc, al quale si aggiunge per la prima volta Pttep, e rafforza la fiducia che la comunità internazionale ripone verso gli Emirati Arabi come paese stabile e sicuro per gli investimenti", ha concluso Al Jaber.