Roma - Eni, al di la' delle verifiche indipendenti effettuate attraverso esperti nazionali e internazionali, ritenendo innanzitutto proprio interesse primario chiarire in modo assoluto che le proprie attivita' sono condotte nel rispetto dell'ambiente e della legge, ha deciso di chiedere al piu' presto al Tribunale del Riesame una rivalutazione del provvedimento di sequestro. Inoltre, al fine di fare chiarezza su aspetti tecnici su cui appaiono sussistere valutazioni difformi e controverse, Eni intende chiedere l'accertamento in campo e in contraddittorio, mediante un incidente probatorio, della correttezza delle modalita' di operativita' dell'impianto e in particolare della mancanza di pericolosita' delle acque reiniettate. Eni, si legge in una nota, prescindere dalle verifiche periodiche e continuative che il Centro Olio Val d'Agri adotta sulla propria attivita' nel pieno rispetto dei requisiti normativi e autorizzativi, appena a conoscenza dell'esistenza di un procedimento penale che coinvolge le attivita' del Centro, ha avviato una serie di approfondimenti aggiuntivi ed indipendenti e che ne assicurassero un alto livello di terzieta', al fine di fornire un quadro quanto piu' oggettivo e veritiero sullo stato attuale di tutti i profili interessati dall'attivita' industriale.
Sono state inoltre analizzate le tecnologie utilizzate presso il Centro Olio di Viggiano per verificarne la rispondenza alle Best Available Tecnlogies e se le modalita' di gestione operativa siano conformi alle best practice internazionali. Queste ultime verifiche sono state svolte dalla societa' Environ. In quest'ottica, gli studi sono stati commissionati ad esperti di conclamata esperienza professionale ed autorevolezza in campo scientifico sia a livello nazionale che internazionale. Infine, sempre nell'intento di avere la reale fotografia della situazione ambientale e sanitaria connessa alle attivita' del Centro Olio, gli accertamenti condotti, fra l'altro, si basano su dati oggettivi desunti da peculiari e approfondite indagini di campo svolte dalla societa' SGS. Inoltre, prosegue la nota della societa', alla Procura della Repubblica di Potenza sono state depositate le chiavi di accesso ad un portale internet sul quale venivano inviati in tempo reale risultati delle indagini svolte:monitoraggio e analisi della qualita' delle acque per 75 giorni continuativi, 24 ore su 24; monitoraggio e analisi dei livelli emissivi del Centro Olio per 30 giorni continuativi; monitoraggio e analisi della qualita' dell'aria registrata dalla centraline nelle aree esterne al Centro Olio per 28 giorni continuativi, in periodo invernale ed estivo.
Tale monitoraggio prevede l'utilizzo di centraline indipendenti rispetto a quelle gia' esistenti dell'Arpab.
In nessuna delle perizie sopra indicate e' stato coinvolto il personale Eni proprio per assicurarne l'indipendenza e l'autonomia. I risultati delle perizie, rispetto ai temi oggi di maggiore interesse, sono: le acque di reiniezione non sono acque pericolose, ne' da un punto di vista della normativa sui rifiuti, ne' da un punto di vista sostanziale; l'attivita' di reiniezione svolta presso il Centro Olio non solo e' conforme alla legge italiana e alle autorizzazioni vigenti, ma risponde alle migliori prassi internazionali; l'attivita' di reiniezione e' la migliore pratica anche da un punto di vista ambientale poiche', infatti, il comparto ambientale piu' idoneo a riceverle, per le loro caratteristiche, e' proprio il giacimento di riferimento; lo stato di qualita' dell'ambiente, studiato e monitorato in tutte le sue matrici circostanti il Centro Olio, e' ottimo secondo gli standard normativi vigenti.
Eni ha anche verificato gli impatti sanitari delle attivita' del Centro Olio di Viggiano sulla salute dei dipendenti che hanno lavorato presso gli impianti e le conclusioni dell'analisi su quello che e' il campione piu' esposto a eventuali impatti sanitari sono del tutto rassicuranti.