Dopo l'esordio assoluto segnato dall'incontro con i rider, il vero debutto da ministro (e non un ministro qualsiasi: due dicasteri di peso - Sviluppo Economico e Lavoro - sulle spalle di una sola persona) di Luigi Di Maio a un meeting di una grande sigla del mondo produttivo italiano avviene all'assemblea di Confcommercio.
Aziende e sindacati guardano con curiosità e tanti interrogativi al governo del cambiamento e per la prima volta hanno l'opportunità di guardare negli occhi e ascoltare dal vivo uno dei suoi leader. Che ha chiarito alcuni loro dubbi e si è posto tra i primi obiettivi una sfida antica: semplificare e sburocratizzare il Paese. Per Di Maio, la ricetta per far decollare le imprese che creano lavoro è lasciarle in pace".
"Non bisogna bombardare i cittadini di leggi perché ce ne sono già troppe", afferma il ministro, ricordando che proviene da una famiglia di piccoli imprenditori e promettendo che "è finito il tempo in cui lavoratori e imprenditori erano l'uno contro l'altro". La risposta della platea di imprenditori e commercianti, dopo mezz'ora di discorso, è una standing ovation.
"Basta spesometro, siete tutti onesti fino a prova contraria"
Il Movimento 5 stelle viene spesso definito giustizialista ma le parole di Di Maio sanno di garantismo: "Siete tutti onesti fino a prova contraria. Èonere dello Stato trovare chi delinque ma dobbiamo invertire l'onere della prova". Il ministro promette di "abolire" tutti gli strumenti anti-evasione come lo spesometro, lo split payment e gli studi di settore: "Sono tutti strumenti che dovevano servire a punire i disonesti e ad aiutare gli onesti ma che hanno reso schiavo chi crea valore in Italia e le tasse le ha sempre pagate".
Salario minimo per chi è fuori dalla contrattazione
Sul salario minimo arriva un chiarimento che verrà molto apprezzato dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. Non riguarderà le categorie che hanno una contrattazione collettiva nazionale per stabilire lo stipendio ma chi non gode di queste tutele, come appunto i rider.
"Appena mi sono insediato al ministero del Lavoro lunedì mattina ho deciso di ricevere i riders, simbolo di una generazione abbandonata. La cosa che scopri incontrando queste persone, che devono consegnare le pietanze nelle case, è che in realtà, sebbene siano pagati, anzi sottopagati, non hanno alcuna tutela assicurativa e molto spesso non hanno alcun tipo di contratto. Sono semplicemente alla mercé di un'app che dice loro se sono stati bravi o cattivi in base al tempo di consegna. Ecco, io penso che per queste persone, che non appartengono a professioni regolate da una contrattazione collettiva nazionale, vada garantito un salario minimo finché non si arriva ad una contrattazione nazionale anche per loro".
"Questo concetto può sembrare un po' statalista, ma riguarda tanti giovani e dei lavori che saranno sempre più emergenti", ha aggiunto, "il salario minimo è uno strumento che riguarda tutta l'Europa e va in quella direzione. Il lavoro nobilita l'uomo se però gli consente di arrivare a fine mese o anche alla metà del mese per le persone che hanno la mia età o sono piu' giovani".
"Non siamo il governo del no alle infrastrutture"
"Chi sta raccontando l'idea che questo sia il governo del 'no' alle infrastrutture sbaglia", ha proseguito il ministro. Per far sviluppare l'Italia, "soprattutto regioni in difficoltà come quelle del Sud, si devono fare gli investimenti. Ma per farli, occorre semplificare il codice degli appalti. Ormai gli amministratori hanno paura di toccare qualsiasi atto, anche una votazione in Consiglio comunale sta diventando un problema". Più tardi, a margine di una visita a Pomigliano d'Arco, parlerà di "un codice complicato, illeggibile, paradossalmente scritto per diminuire la corruzione e che oggi sta bloccando il Paese e non combattendo i corrotti".
Importante il chiarimento sull'Iva, che "non aumenterà". "Le clausole di salvaguardia saranno disinnescate", annuncia Di Maio. Si tratta di un altro chiarimento importante, perché in molti hanno sostenuto che il ministro dell'Economia Tria puntasse a lasciar scattare l'incremento dell'imposta per compensare il varo della flat tax.
Le aspettative di Confindustria "sono alte"
"C'è stata una grande apertura del ministro dello Sviluppo e del Lavoro che crea chiaramente aspettative. Lasciamoli lavorare", dice a a margine dell'assemblea Vincenzo Boccia, "ci auguriamo quanto prima di confrontarci. È un governo che vuole cambiare le cose in meglio. Cercheremo di contribuire perché il cambiamento sia migliorativo e non peggiorativo". Il progetto sul salario minimo, per il presidente di Confindustria, "è una cosa interessante. Il ministro ha chiarito che una cosa sono i contratti firmati dalle grandi associazioni di rappresentanza, altra cosa sono le elusioni di fatto di contratti che invece non rispettano le regole e usano dei termini economici non legati a dimensioni di rappresentanza". Sul cambiamento di posizione rispetto al passato, Boccia ha risposto che "sembra una strada di tattica utile per costruire dei fini comuni e su questo si aprirà un confronto. A volte saremo d'accordo a volte no. Le aspettative sono alte".