La condotta di Whirlpool "non è accettabile, hanno preso 50 milioni di euro dal 2014 ad oggi e io inizio a revocargli i fondi perché non sono stati collaborativi, continuano a dire che vogliono disimpegnarsi dallo stabilimento di Napoli". Il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, pronuncia queste parole durante una diretta Facebook in cui firma i tre atti d'indirizzo per la revoca dei finanziamenti all'azienda.
"Verificheremo fino all'ultimo euro che potremo togliergli", prosegue aggiungendo che spera che la società, nell'incontro di domani, venga "a miti consigli". "È finita l'epoca del Bengodi in cui si viene in Italia e fai quello che vuoi con i lavoratori italiani, con le imprese italiane. E poi te ne vai dopo che hai preso i soldi", prosegue. "Comincio a firmarle davanti a voi - dice ancora Di Maio -. Spero veramente che ci possano ripensare, ma io intanto vado avanti perché se credono di avere a che fare con quelli di prima hanno sbagliato governo".
La replica dell'azienda
Di Maio aveva preannunciato l'atto in mattinata, durante un'intervista a Rtl. Al che Whirlpool aveva preso atto "con rammarico" della decisione e aveva sottolineato di "non aver mai proceduto ad alcuna disdetta dell'accordo siglato".
"In linea con il piano industriale firmato lo scorso ottobre", sottolinea il comunicato di Whirlpool, "l'azienda non intende procedere alla chiusura del sito di Napoli, ma è impegnata a trovare una soluzione che garantisca la continuità industriale e i massimi livelli occupazionali del sito".
Whirlpool, conclude la nota, "riconferma la centralità dell'Italia e la volontà di continuare a lavorare con tutte le parti coinvolte per trovare una soluzione condivisa. Nel corso dell'incontro al ministero previsto per domani, 12 giugno, ci auspichiamo di poter iniziare il percorso con le istituzioni presenti e le organizzazioni sindacali volto a risolvere la vertenza".
Le reazioni dei sindacati
"Bisogna che Whirlpool mantenga gli investimenti e la presenza nel nostro Paese. Non è che togliendo gli incentivi Whirlpool può chiudere gli stabilimenti e andarsene. Il Governo deve fare applicare gli impegni che sono stati presi", avverte il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, "capisco che se il Governo ha dato degli incentivi può anche decidere di toglierli ma il punto concreto è far applicare gli accordi per cui ha dato gli incentivi".
Per Landini "il governo dovrebbe riflettere su come si stanno comportando le multinazionali, sul perché investono meno. È importante che la discussione al ministero non sia solo su come sanzionare Whirlpool, il problema è far applicare gli accordi, mantenendo le produzioni, non riducendo e chiudendo stabilimenti".
Il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, ha parlato di un "primo passo per porre un freno allo strapotere di quelle multinazionali che fanno shopping di aziende nel nostro Paese, abbandonandole poi al loro destino". "Il fatto che Whirlpool abbia comunicato di non voler chiudere lo stabilimento di Napoli è certamente una buona notizia. È una marcia indietro positiva", dice la segretaria nazionale della Cisl Anna Maria Furlan, "così come è positivo che il governo abbia finalmente battuto un colpo, annunciando la revoca degli incentivi a questa azienda. Speriamo ora che alle parole seguano davvero i fatti e la conferma degli investimenti"