"È evidente che le imprese (a cominciare dalle piccole e medie imprese) che vantano crediti con la Pubblica Amministrazione hanno tutto il diritto di essere pagate in fretta. Io, a meno che il Ministro Tria, in pochissimi giorni, non trovi una soluzione alternativa, reputo molto intelligente la proposta dei Minibot (vi invito ad informarvi autonomamente senza dare retta ai paladini del 'tanto son si puo' fare')". Lo scrive su Facebook Alessandro Di Battista, esponente di punta del Movimento 5 stelle.
"A proposito di Tria - aggiunge Di Battista - ma esattamente a chi risponde il Ministro quando dice: 'Non tratteremo il tema dei Mini-Bot a livello di governo'. Me lo sto domandando. Non risponde certo ai suoi elettori dato che Tria non ha mai preso un voto. Non risponde neppure al Parlamento e dovrebbe farlo dato che, fino a prova contraria, viviamo in una Repubblica parlamentare".
"Qualcuno gli dovrebbe ricordare - aggiunge - che lo scorso 28 maggio la Camera dei Deputati ha approvato all'unanimità (dopo il voto favorevole Pd e +Europa hanno detto di essersi sbagliati ma francamente sono problemi loro non delle imprese) una mozione che 'impegna il governo a rendere possibile il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese in Minibot, ovvero titoli di Stato di piccolo taglio'. E non risponde neppure alle due forze politiche che hanno fatto nascere questo governo sulla base di un contratto. Ma Tria l'ha letto il contratto di governo quando ha accettato di fare il Ministro dell'economia? A pagina 21 del contratto, proprio rispetto ai debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese si parla di utilizzare 'strumenti quali titoli di stato di piccolo taglio', ovvero i Minibot.
Di Battista continua il suo duro attacco al titolare di via XX settembre affermando che "se Tria preferisce rispondere a Moscovici più che al Popolo italiano, beh, ce ne faremo una ragione. Un'Italia non più suddita di regole obsolete, dei diktat di Francia e Germania o del capitalismo finanziario evidentemente fa paura a molti e provocherebbe reazioni da chi ci tiene da decenni al guinzaglio. Francamente lo si sapeva. D'altro canto il cambiamento non è mai indolore, se è indolore non è vero cambiamento".