Al via, a Pechino, il primo round di colloqui sul commercio tra le delegazioni di Cina e Stati Uniti, i primi faccia a faccia dalla tregua raggiunta nella disputa tariffaria concordata dal presidente Usa, Donald Trump, e dal presidente cinese, Xi Jinping, a Buenos Aires, il 1 dicembre scorso. Nelle scorse ore, Trump si è detto ottimista per l'esito delle trattative in corso tra Cina e Stati Uniti: i cinesi vogliono fare l'accordo perché "la loro economia non sta andando bene", ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca, a causa dell'imposizione di tariffe su centinaia di miliardi di dollari di merci esportate dalla Cina verso gli Stati Uniti, a cui Pechino ha reagito con contromisure di rappresaglia.
A Pechino è giunta una delegazione guidata dal vice rappresentante per il Commercio, Jeffrey Gerrish, che comprende anche funzionari dell'Agricoltura, dell'Energia, del Tesoro e del Dipartimento del Commercio, per incontrare la controparte cinese. La conclusione dei colloqui è prevista per domani. L'economia cinese è in fase di rallentamento, con una crescita prevista attorno al 6,5% per il 2018: Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le aspettative di sul prezzo dei metalli nel primo trimestre 2019 per la "particolare decelerazione" a cui è sottoposta l'economia cinese. Venerdì scorso, la banca centrale cinese ha annunciato un taglio dei requisiti di riserva obbligatori per le banche di un punto percentuale in due tagli di mezzo punto a partire dal prossimo 15 gennaio, per sostenere l'economia e soprattutto le piccole e medie imprese.