Mentre il Bitcoin sfondava il nuovo record dei 10.000 dollari, a Mosca si è svolto martedì il più grande evento dell’anno dedicato a criptovalute, Ico e blockchain: al parco tecnologico di Skolkovo, quello che la Russia vorrebbe far diventare la sua Silicon Valley, si sono riuniti oltre 1.500 partecipanti ad ascoltare 30 diversi relatori, rappresentanti di società che tutte insieme, attraverso Ico (Initial Coin Offering, ovvero la raccolta di denaro fatta immettendo nuova moneta virtuale, in cambio di un contratto per finanziare progetti appena sviluppati), hanno raccolto un totale di 132 milioni di dollari.
La Cryptoconference 2017 è stata una giornata intera di interventi rivolti sia a principianti, che ai più navigati esperti e imprenditori del settore. Ha aperto i lavori il 14enne Nikita Musaliev - insegnante nel programma federale voluto da Vladimir Putin, “Cyber Russia” ,per formare professionisti nel campo della creazione di di start-up e realtà virtuale - che ha spiegato i concetti fondamentali dietro alle monete virtuali e la tecnologia che le genera, la blockchain.
Zetta at the CryptoConference in Moscow's Skolkovo Technopark, the largest conference-networking for the cryptocurrency investors, miners and ICO start-ups. Check out this amazing space! #zettateam #zettaone #cryptoconference #cryptocurrency #ICO #moscow #skolkovo pic.twitter.com/I89SlISy3x
— Zetta (@Zetta_team) 28 novembre 2017
C'è vita dopo una Ico?
Molto seguito il discorso di Aleksandr Pakulaev, direttore esecutivo di ‘Infinite Energy’, il primo hosting aperto per il mining, il processo cioè con cui si estraggono criptomonete e che si basa sulla potenza di calcolo di moltissimi computer sparsi per il globo. A suo dire, la Russia può influire sul mercato delle cryptocurrency con la sua grande disponibilità di energia a basso costo - secondo il Bitcoin Energy Consumption Index di Digiconomist, il mining richiede 30 terawattora all'anno, più dell'economia dell'Irlanda - e con lo sviluppo delle apparecchiature necessarie per il processo di estrazione; il settore è dominato, a livello mondiale, dalla società cinese Bitmain, ma secondo Pakulaev ci sono spazi interessanti anche per i russi, perché il si tratta di un segmento che continuerà a crescere, vista la necessità di utilizzare strumentazioni sempre più aggiornate.
“C’è vita dopo una Ico?” è una delle domande su cui gli organizzatori si sono voluti concentrare, portando tra gli speaker alcuni esempi di società che hanno avuto successo, dopo una Initial Coin Offering, per dimostrare che il traguardo non è raccogliere più token possibili, ma sviluppare attivamente il progetto dopo aver trovato il finanziamento. A parlare della sua esperienza è stato Nikita Marin, di ICOBox, compagnia che aiuta le società dal punto di vista legale e tecnologico a lanciare una Ico: quest’anno la ICOBox ha raccolto in 32 giorni 3.933 Bitcoin, circa 17 milioni di dollari. Insieme a lui, anche Serghei Bobylev, col case study del Russian Mining Center, che ha concluso la Ico più ricca del paese (43,2 milioni di dollari) e si prepara ad essere lo strumento con cui i russi vogliono sfidare la Cina nel mining di Bitcoin.
Mosca si muove per regolare il settore
“La questione più importante per lo sviluppo del mondo delle criptovalute e delle Ico è quella legale. - ha sottolineato il moderatore della Cryptoconference, Pavel Novikov - Le tecnologie si stanno sviluppando e i regolatori non fanno in tempo a seguirle. Ma ogni paese, e soprattutto la Russia, ha bisogno di un quadro giuridico, che crei condizioni più confortevoli per l’economia digitale e riesca ad attrae ricercatori di talento e investitori”. Mosca, in questo, si sta già muovendo: il presidente Putin ha incaricato il governo di presentare una proposta di quadro normativo, che regoli l’emissione e lo scambio di cryptocurrency, entro luglio 2018. Tra le idee in discussione, quella di imporre una licenza per i minatori e la loro registrazione presso gli organi governativi competenti, prima di tutto per una questione fiscale. I maggiori mercati di valuta digitale come Cina, Crea del Sud, Giappone e Stati Uniti non hanno ancora introdotto regolamentazioni al settore del mining.
Alla Cryptoconference di Skolkovo i partecipanti hanno anche potuto fare networking tra gli stand di una piccola fiera, che ha visto tra gli espositori fondi di investimento, piattaforme di blockchain, produttori di apparecchiature per l’estrazione di monete digitali e sviluppatori di software. Maggiore per numero di partecipanti, l’evento di oggi non è l’unico in Russia a riunire periodicamente amatori e professionisti delle cryptocurrency. “Ormai quasi ogni giorno, a Mosca si organizzano appuntamenti su questo tema, cene aziendali, discussioni e tavole rotonde; - ha fatto notare in una recente conferenza del Fondo Gaidar, Vladimir Sokolov, direttore del dipartimento di economia finanziaria all’Alta Scuola di Economia di Mosca - ma il dubbio principale su cui ancora molti si interrogano è: le criptovalute (1.172 in tutto il mondo) sono un nuovo oggetto di investimenti, in un mercato in crescita, o sono solo un’altra bolla finanziaria?”