La proposta di Giuseppe Conte di incoraggiare i pagamenti con le carte per limitare l'uso del contante è destinata a dare il via a una lunga discussione e a suscitare gli strali dell'opposizione, con il leader leghista, Matteo Salvini, che in passato ha chiesto più volte l'abolizione dei limiti già esistenti. Gli obiettivi dichiarati della "guerra al cash", come la lotta all'evasione fiscale, sono sulla carta nobili. Sull'efficacia di eventuali restrizioni il dibattito è però molto aperto.
L'unica cosa certa è che l'opinione pubblica non vede affatto con favore questo genere di limitazioni, e non solo in Italia. Una ricerca condotta nel 2017 dalla Commissione europea mostrò che il 94,94% dei cittadini comunitari era contrario all'introduzione di restrizioni sui pagamenti in contanti. Obiettivo della consultazione era capire se ci fosse spazio per misure di questo tenore nel quadro di un rafforzamento della direttiva antiriciclaggio, che già imponeva agli operatori di segnalare tutti i pagamenti cash superiori ai 10 mila euro. Il messaggio giunto dallo studio è apparso molto chiaro.
Non solo. I tetti posti dai governi nazionali ai pagamenti in contanti non hanno sempre ottenuto l'effetto previsto. Secondo i dati della Bce, l'Italia e la Spagna, dove vigono limiti fissati rispettivamente a 3 mila e 2.500 euro, i pagamenti in contanti risultano superiori, sia come numero di transazioni che come valore, a quelli - già molto consistenti - registrati in Germania, tra le undici nazioni europee dove non c'è alcun limite all'utilizzo del cash (le altri dieci sono Austria, Cipro, Estonia, Finlandia, Gran Bretagna, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Malta e Svezia).
Uno studio pubblicato ad aprile dalla European House Ambrosetti mostra, inoltre, che non c'è una relazione necessaria tra limiti al contante e utilizzo dei pagamenti elettronici. Tra le economie che viaggiano più velocemente verso una "cashless society" figurano infatti Paesi dove i limiti all'uso del contante sono inesistenti, come la Gran Bretagna, la Finlandia e la Svezia, forse la nazione più vicina all'eliminazione del contante, che ormai riguarda meno dell'1% delle transazioni.
Una tendenza univoca, ad ogni modo, non c'è: in Belgio, dove c'è un tetto di 3 mila euro come in Italia, i pagamenti elettronici sono molto diffusi, così come in Francia, dove nel 2015 il limite era stato portato a mille euro. Entrambi i Paesi, secondo lo studio di Ambrosetti, figurano tra quelli dove l'utilizzo del contante è sempre meno diffuso, pur risultando indietro rispetto a Svezia e Gran Bretagna. Non solo, ancora dai dati Bce emerge che i contanti vengono utilizzati soprattutto per le transazioni di importo limitato. Se per la lotta al riciclaggio porre limiti di poche migliaia di euro ha un senso, la questione è ben diversa se il problema è evitare che l'idraulico venga pagato in nero.
Trarre conclusioni non è quindi semplice. Porre limiti all'utilizzo di contante può in certi casi incoraggiare il ricorso ai pagamenti elettronici ma non appare né l'unico fattore da considerare, né quello più determinante. Ancora la ricerca di Ambrosetti elenca una numerosa serie di variabili in campo, relative in larga parte alla tecnologia: il contante viene accantonato dove ci sono una pubblica amministrazione pienamente digitalizzata e una banda larga ben diffusa. Efficaci anche le agevolazioni fiscali: in Polonia, dove l'installazione dei Pos è gratuita e non si pagano commissioni per un anno, dal 2014 al 2018 le transazioni elettroniche sono più che raddoppiate.
Ci sono poi i fattori culturali. La propensione all'utilizzo del contante appare spesso legata a una maggiore gelosia della propria privacy, laddove la tracciabilità dei pagamenti elettronici viene vista come una possibile intromissione dello Stato o della banca nella propria sfera personale. Quando alcuni anni fa Wolfgang Schauble, l'ex ministro delle Finanze tedesco, suggerì di porre un limite di 5 mila euro alle operazioni in contanti, la proposta fu accolta con un'autentica sollevazione. E, quando sono in gioco le abitudini consolidate di una comunità, un governo può sperare di incidere solo al prezzo di misure molto impopolari.