Sono solo tre lettere, ma fanno la differenza e soprattutto rendono attraente l'operazione per Fiat Chrysler. Le nozze tra il gruppo italo-americano e Psa Peugeot offrono una varietà di spunti interessanti, e rendono le due case automobilistiche due partner "ideali", almeno stando a sentire le opinioni degli analisti.
Dalla sua, Fca offre al gruppo francese la possibilità di rientrare nel mercato Usa dove manca ormai da quasi 30 anni, e una diffusione anche in Brasile: se Fca è il produttore di auto leader, nel paese sudamericano Psa ha infatti una presenza ridotta. Mentre poi Peugeot è ben presente in Cina, Fca deve ancora affermarsi.
Ma è per la tecnologia che Fca - come era nei sogni di Sergio Marchionne - ha iniziato illo tempore a flirtare con Psa Peugeot. Grazie all'alleanza, potrà recuperare il ritardo che la contraddistingue nell'auto elettrica: Peugeot infatti è in vantaggio in materia di auto a zero emissioni, a partire dalla piattaforma Cmp utilizzata per i modelli elettrici Peugeot 208 e DS 3 E-Tense.
E torniamo appunto alle tre lettere: Cmp è essenzialmente una piattaforma modulare ed efficiente riservata ai segmenti B e C che affianca la EMP2 (Efficient Modular Platform) utilizzata con successo su tanti modelli della Casa, inclusa la nuova ammiraglia 508. È un'architettura modernissima che dà una marcia in più (è il caso di dirlo) alle auto compatte perché le trasforma in veicoli multi-energetici, permettendo diversi tipi di alimentazione: termica (benzina/Diesel) o totalmente elettrica.
Grazie alla variante eCmp, possono trasformarsi anche in full electric. E dispone anche di altre piattaforme, come la Emp2 per auto medio/grandi e Suv di ogni taglia che tecnologicamente rivaleggia con la madre di tutte le piattaforme modulari cioè la Mqb di Volkswagen.