Alibaba di nuovo sul banco degli imputati per questioni di proprietà intellettuale. Mentre la Cina cerca di scrollarsi di dosso l'immagine di Paese dei tarocchi, non mancano tra i cinesi stessi duelli asperrimi: il gigante dell’e-commerce cinese fondato da Jack Ma è stato accusato di aver sottratto la tecnologia a una start-up di Hangzhou, la località della Cina orientale dove la stessa Alibaba ha il suo quartier generale. Non solo: l'accusa riguarda anche il furto di una app sviluppata dalla start-up. Sotto accusa la piattaforma B2C (business-to-consumer) del gruppo: TMall.
"Derubati in nome della collaborazione"
“In nome della cooperazione, Alibaba si è presa l’intera tecnologia è ha copiato interamente la nostra app” è l'accusa - pubblicata sulla piattaforma Zhihu.com - mossa da Wu Liang, Ceo di Hangzhou C2H4 Internet Technology, l’azienda che ha prodotto “You look amazing today”. Si tratta di una app in grado di scannerizzare i lineamenti di una persona e valutarne lo stato di condizione della pelle, fornendo suggerimenti su come apparire al meglio. Alibaba avrebbe mostrato interesse verso la start-up già nel maggio scorso, scrive il South China Morning Post, di proprietà della stessa Alibaba.
Ecco come è andata
C2H4 avrebbe fornito ad Ali Health, succursale di Alibaba, i codici di accesso della app e una versione demo della stessa, senza però firmare alcun contratto. Alibaba, che aveva iniziato a usarla il mese scorso, ha dovuto rimuoverla e scusarsi con C2H4, sottolineando che i dirigenti del gruppo responsabili di questo errore, avrebbero subito ripercussioni visibili nella valutazione annuale delle loro prestazioni. Neanche questo, però, è bastato: Alibaba si è “soffermata su cose di poco conto” nel messaggio di scuse, è stata la risposta di C2H4, che nel frattempo ha data mandato ai suoi avvocati di raccogliere prove contro il gigante dell’e-commerce.
Hangzhou, una delle città cinesi più moderne, capoluogo della provincia orientale dello Zhejiang, scelta anche per ospitare il G20 2016, è sede, oltreché di Alibaba, anche di molte start-up. Queste ricevono finanziamenti non solo dalla stessa Alibaba, ma anche da enti locali e imprese con l'obiettivo di sviluppare tecnologie flessibili per il mondo dell’impresa, e per i settori tecnologici come quelli dei big data e del cloud computing. Una di queste, la “Dream Town” delle app, sorge a pochi chilometri dalla sede di Alibaba e conta più di cinquecento start-up, che operano nei settori più diversi: da internet, ai servizi finanziari, fino alla logistica e al turismo.
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