Tim, WindTre Vodafone e Fastweb potrebbero pagare (a testa) circa un milione di euro di multa per aver mantenuto la fatturazione ogni 28 giorni invece che ogni mese. È quanto riporta oggi La Repubblica, in un articolo che parla quindi di “una multa modesta, infinitesimale che prenderebbe corpo peraltro nel 2018 quando le società sotto accusa avranno già incassato ricavi stellari. In un anno, le fatture diventano 13 invece di 12 (con la fatturazione a 28 giorni) comportando un aumento medio di spesa per gli utenti dell’8,6%”. E definisce la questione “l’affare del secolo” per le aziende (La Repubblica).
Secondo Repubblica, il Garante avrebbe cominciato a calcolare quanti soldi le società hanno guadagnato in più nel nell’anno in corso cgrazie alla nuova bolletta a 28 giorni: “Lo studio interno del Garante, ancora riservato e in via di perfezionamento, anticipa cifre impressionanti. Rivela che le aziende ricavano "quasi 900 milioni in più" - in un anno dai loro clienti della rete fissa.
Sono quelli che usano il telefono tradizionale e soprattutto Internet. A questi 900 milioni bisogna aggiungerne altri 290 che pure sono fatturato aggiunto. I 290 milioni sono usciti, in questo caso, dalle tasche dagli italiani che hanno una sim per cellulare con un abbonamento annesso. Per loro, l'esborso aggiunto si è concretizzato nel 2016 rispetto al 2015”.
"Inaccettabile", aveva definito il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, la vicenda delle "bollette corte", con scadenza a 28 giorni anziché 30. "È una cosa che va messa a posto il più rapidamente possibile". Era atteso, infatti, un intervento già in manovra, che però non ha trovato posto nelle pieghe della legge di Bilancio (Il Corriere della Sera).