I dieci giorni che hanno preceduto l'ingresso del Bitcoin nel mondo della finanza ufficiale hanno visto la criptovaluta inanellare una serie di massimi storici impressionante, fino a superare i 19 mila dollari, raddoppiando così il proprio valore in poco più di una settimana. Ora il grande giorno è arrivato: il bitcoin si affaccia questa domenica sul mercato dei future negli Stati Uniti, una irruzione nel mondo dell'alta finanza che dovrebbe limitare la volatilità della divisa digitale, ovvero l'aspetto che ha suscitato più perplessita tra gli scettici, che paventano un rovinoso sgonfiamento della bolla.
I derivati in Bitcoin inizieranno a essere offerti alla mezzanotte, ora italiana, di oggi nel mercato Cboe di Chicago, anche se il primo giorno di operazioni sulla piattaforma sarà lunedi', quando sarà possibile valutare in concreto l'esito del lancio. Ed è solo l'inizio: entro il 18 dicembre i future in Bitcoin dovrebbero sbarcare sulla più grande piattaforma di trading di derivati del mondo, la Cme, anch'essa con sede a Chicago, e per il prossimo anno è previsto anche il lancio sul mercato dei future del Nasdaq, mentre sono in corso test anche sui listini di Tokyo e Parigi.
E le grandi banche frenano
"Dato l'interesse senza precedenti per il Bitcoin, è fondamentale fornire ai nostri clienti gli strumenti di mercato per consentire loro di esprimere i loro punti di vista e coprire la loro esposizione", afferma il presidente della Cboe, Ed Tillu. Ma non tutta la comunità finanziaria è fiduciosa. Nei giorni scorsi le grandi banche Usa hanno avvertito le autorità di controllo che il sistema finanziario non è preparato ad affrontare nell'immediato il lancio dei contratti future sulle criptovalute. La Futures Industry Association, l'associazione che raggruppa i grandi broker e cioè le grandi banche Usa, ha inviato una lettera alla Cftc, la Commodity Futures Trading Commission, l'autorità che la scorsa settimana ha autorizzato il lancio di questi nuovi contratti future. Nella missiva si legge che una rapida introduzione dei future sul bitcoin "non ha permesso di allestire un'adeguata trasparenza" del lancio in pubblico di questi strumenti. Per i broker l'utilizzo di "questi nuovi prodotti non tiene conto dei rischi potenziali che stanno alla base del loro trading e va rivisto".