Tensioni nel governo su Bankitalia. I due vicepremier hanno espresso la chiara volontà di cambiare i vertici. Ma il ministro dell'Economia Giovanni Tria si smarca e invita a difendere l'indipendenza di via Nazionale. Anche se successivamente il titolare del Mef, attraverso la sua portavoce, tiene a precisare che le sue parole "non sono indirizzate contro nessuno". "La dichiarazione del ministro Tria sulla difesa dell'indipendenza della Banca d'Italia è stata un'affermazione prettamente istituzionale, ovvia e persino banale", smorza la portavoce.
Sulla vicenda, nata dal consiglio dei ministri di giovedì interviene nuovamente Di Maio. "Non è un attacco a Bankitalia e alla Consob” ma "questo governo mette insieme due forze politiche che hanno sempre detto che, se esistono centinaia di migliaia di risparmiatori sul lastrico, è perché chi doveva controllare non ha controllato”, dice il ministro dello Sviluppo Economico e vicepremier, rispondendo ai cronisti oggi all’inaugurazione della fiera internazionale della calzatura, Micam, a Milano. “Ora che noi come governo veniamo consultati per procedura costituzionale nella nomina del direttorio, se ci chiedono un parere io dico no: c’è bisogno di discontinuità”, aggiunge.
Nell’ottica di Di Maio “quello che stiamo dicendo sia su Consob sia su Bankitalia non è un fronte aperto ma è mantenere una promessa che avevamo fatto agli italiani, perché le istituzioni che dovevano controllare i prodotti finanziari e gli istituti di credito non hanno fatto il loro dovere”, conclude. Sulla stessa linea Matteo Salvini: "Sono d'accordo con Di Maio. Provare a guardare avanti mi sembra il minimo", dice a margine della visita al campo profughi di Padriciano (Trieste) in occasione del Giorno del Ricordo. "Chi è pagato per vigilare e non vigila deve cambiare", ribadisce Salvini che poi aggiunge: "Ci sono mega dirigenti con mega stipendi che dovevano controllare i risparmi degli italiani. Non mi sembra siano stati molto efficaci in questa situazione di controllo".
Secondo il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani "su Consob e Banca d’Italia credo che bisogna evitare di fare propaganda. Ricordiamoci che esiste una autonomia della Banca d’Italia come è autonoma la Banca centrale europea. Non bisogna distrarre l’opinione pubblica con slogan ad effetto. Soprattutto quando ci sono problemi di recessione di economia disoccupazione e lo spread che aumenta", dice.
Infine per l'ex premier Enrico Letta la mossa è chiara: "Azzerare Bankitalia? Non mi stupisce - afferma - Fa parte di una strategia complessiva che riassumerei in questo concetto: comprarsi l'arbitro. Minare e distruggere l'equilibrio su cui si fonda l'autonomia delle autorità indipendenti. Ma senza un sistema di pesi e contrappesi, il check and balance, viene meno un elemento essenziale della democrazia".