In quattro anni, dal 2017 al 2020, le banche italiane realizzeranno oltre 45 miliardi di utili, grazie anche a un taglio delle spese del personale e a un cost-income (il rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) fra i migliori di Europa. I numeri, elaborati dalla Fabi (Federazione autornoma bancari italiani) su dati Bce, Bankitalia e sulla base dei bilanci dei gruppi bancari, sono stati anticipati dall'Agi.
Numeri che dimostrano come il settore creditizio si sia rimesso in piedi, tornando alla redditività e asciugando il numero di dipendenti. Tanto che oggi le banche italiane hanno raggiunto efficienza operativa fra le migliori in Europa, con un costo del lavoro che pesa soltanto per il 30% dei ricavi. Nel dettaglio, nel 2017 e nel 2018, sono già stati realizzati 10 miliardi di utili l'anno, con il miglior risultato dal 2009.
Nel 2019 secondo stime Abi si arriverà a 10,9 miliardi e a 14,3 miliardi nel 2020. Anche i costi operativi, che comprendono spese generali e spese per il personale, sono diminuiti passando dai 60,6 miliardi del 2016 (32,2 miliardi per il personale), a 55,8 del 2017 (30,2 miliardi per il personale) e 54,8 del 2018 (28,5 miliardi per il personale). E secondo stime Abi questi costi continueranno a scendere nel 2019 e 2020 rispettivamente del 2,9% e del 2%.
Il costo del lavoro dei principali gruppi bancari
Il cost-income è migliorato negli ultimi anni (63,6% nel 2018, media europea 64,1%) per due motivazioni principali: le minori spese amministrative e il costo del personale che nel 2018 è calato quasi dell'8%, soprattutto per i tagli. Tutti gli altri costi (amministravi, spese varie e consulenze) sono scesi del 4%. I costi operativi (personale e amministrativi) in Italia sono diminuiti anche rispetto ai ricavi (incidenza del 66,2% sul margine di intermediazione). Questi valori sono in linea con la media europea.
Per i primi 5 grandi gruppi bancari (Intesa, Unicredit, Ubi, Mps, BancoBpm) il costo del lavoro è stato tagliato del 7,6% contro i ricavi dei 5 gruppi scesi solo del 4%. Migliorano anche i coefficienti patrimoniali grazie agli aumenti di capitale e alle pulizie di bilancio (svendita crediti in sofferenza) imposti dalla vigilanza bancaria (europea e italiana). Facendo un confronto con l'Europa, in Italia in 10 anni (dal 2008 al 2018) ci sono sempre meno sportelli (-25,5% contro il -27,7% dell'Ue) e calano anche i dipendenti -63.979 (-18,95) contro i 470.000 in meno dell'Ue (-17%).
Ecco nel dettaglio i dati forniti dalla Fabi su utili, costi operativi e cost income in confronto con l'Ue:
- UTILI BANCHE 2017 10 miliardi (miglior risultato da 2009) 2018 + di 10 miliardi (9 miliardi euro per i primi 10 gruppi) 2019 10,9 miliardi (stima Abi: +1,3%) 2020 14,3 miliardi (stima Abi: +1,4%)
- COSTI OPERATIVI (SPESE GENERALI E PERSONALE) 2016 60,6 miliardi (32,2 miliardi per il personale) 2017 55,8 miliardi (30,2 miliardi per il personale) 2018 54,8 miliardi (28,5miliardi per il personale) 2019 -2,9% = - 1,5 miliardi (stime Abi) 2020 -2,0% = - 1 miliardo (stime Abi)
- IL COST/INCOME MIGLIORA PER LE BIG ITALIANE DAL 2017 AL 2018 - Intesa e Unicredit sono sempre più efficienti: dal 64,7% al 63,6% ovvero meno 1,1% - Svizzera (prime 2) da 81,8 a 77,7 - Gran Bretagna (prime 5) da 66,4 a 62,2 - Francia (prime 5) da 69,5 a 68,2 - Germania (prime 3) da 84,5 a 87,3 - Spagna (prime 2) da 54,7 a 52,1
- COST/INCOME: LA CLASSIFICA DEI COLOSSI EUROPEI (% DEL 2018) - Deutsche Bank 92,5 - Commerzbank 81,6 - Ubs 77,9 - Credit Suisse 77,3 - Bnp Paribas 71,2 - Std Chartered 70,7 - SocGen 69,8 - Barclays 66,0 - Unicredit 64,3 - IntesaSanpaolo 62,7 - Credit Agricole 62,7 - Hsbc 59,8 - Abn Amro 58,3 - Ing 54,3 - Santander 52,4