Vuoi perché è difficile trovare lavoro e rendersi indipendenti, vuoi perché è la soluzione più comoda, fatto sta che in Italia i giovani lasciano il 'nido' molto più tardi rispetto agli altri coetanei europei. L'età media in cui si lascia la casa dei genitori è da noi 30 anni, precisamente 30,1, contro la media europea di 26. Gli ultimi dati pubblicati da Eurostat, riferiti al 2017, rivelano che non siamo però i più "bamboccioni" (per usare un termine sdoganato nel 2009 dall'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa che sollevò un vespaio di polemiche quando disse "mandiamo i bamboccioni fuori di casa"): ci sorpassano i croati (31,9 anni) e gli slovacchi e i maltesi (30,8). Ma subito dopo veniamo noi, seguiti dai bulgari (29,6), dagli spagnoli (29,5), dai greci (29,3) e dai portoghesi (28,9).
Tra i giovani che vanno via di casa, quelli più precoci sono invece in Svezia (18,5 anni), Danimarca (21,1 anni) e Finlandia (22,0 anni), nonché in Lussemburgo (20,1 anni). Prima dei 25 anni, hanno lasciato la casa di mamma e papà i giovani dell'Estonia (22,2 anni), della Germania, Francia e Paesi Bassi (tutti e tre 23,7 anni) e del Regno Unito (24,7 anni). Ma la differenza più schiacciante con i paesi nordici emerge confrontando le percentuali dei giovani tra i 25 e i 34 anni che ancora vivono con i genitori. In Italia, sono il 49,3%: praticamente quasi uno su due. Un trend seppur in leggero aumento: nel 2016 erano il 48,9%.
Nella media europea, è invece circa un giovane adulto su quattro (28,5%) a vivere ancora con la famiglia d'origine. Ma in Scandinavia si scende al di sotto del 10%: ad esempio in Danimarca (3,2%), in Finlandia (4,7%) e in Svezia (6,0%). A livelli esorbitanti in altri Paesi: ad esempio più della metà dei giovani vive con papà e mamma in Croazia (59,7%), Slovacchia (57,0%) e Grecia (56,3%).
In quasi tutti gli Stati membri, le giovani donne tendono a lasciare la famiglia dei genitori prima degli uomini. Fa eccezione la Svezia (18,5 anni per le donne, contro i 18,4 anni per gli uomini). Le maggiori differenze tra i sessi sono state registrate in Romania (25,6 anni per le donne, contro 30,5 per gli uomini), Bulgaria (27,5 contro 31,7), Croazia (30,0 contro 33,6), Grecia (28,0 contro 30,6), Ungheria (25,8 contro 28,3), Polonia (26,3 contro 28,8), Slovacchia (29,7 contro 32,1) e Lituania (24,5 contro 26,9).