Crolla nel 2019 la produzione industriale di autoveicoli. Lo rende noto l'Istat spiegando che l'anno scorso la produzione del settore è diminuita del 13,9%, il calo più marcato dal 2012. A dicembre 2019 la produzione di autoveicoli è diminuita dell'8,6% (dato corretto per gli effetti di calendario). Tra i principali raggruppamenti di industrie, la flessione è stata più marcata per i beni intermedi, meno forte per i beni strumentali. Un lieve incremento ha caratterizzato, d'altra parte, la produzione di beni di consumo e di energia. "Considerando l'evoluzione congiunturale dello scorso anno, si è registrato un aumento solo nel primo trimestre (al netto dei fattori stagionali), mentre nei successivi si sono avute continue flessioni, con un calo più marcato negli ultimi tre mesi dell'anno", spiega l'Istituto di statistica.
Anche la dinamica tendenziale dell'indice corretto per gli effetti di calendario è stata negativa per quasi tutti i mesi del 2019.
L'indice destagionalizzato mensile mostra marcate diminuzioni congiunturali in tutti i comparti; pertanto variazioni negative segnano i beni intermedi (-2,8%), l'energia e i beni di consumo (-2,5% per entrambi i raggruppamenti) e i beni strumentali (-2,3%). Corretto per gli effetti di calendario, a dicembre 2019 l'indice complessivo è diminuito in termini tendenziali del 4,3% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 19 di dicembre 2018). Nella media del 2019 la produzione è diminuita dell'1,3% sia in termini grezzi che al netto degli effetti di calendario (nell'anno 2019 i giorni lavorativi sono stati gli stessi del 2018).
Su base tendenziale e al netto degli effetti di calendario, a dicembre 2019 si registrano accentuate diminuzioni per i beni intermedi (-6,6%), l'energia (-6,0%) e i beni strumentali (-4,7%); un decremento più contenuto si osserva per i beni di consumo (-0,8%). I soli settori di attività economica che registrano incrementi tendenziali sono la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+5,3%), l'industria alimentare, bevande e tabacco (+2,9%) e le altre industrie (+1,1%). Tra i rimanenti settori le maggiori flessioni si registrano nelle industrie (-10,4%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,3%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-7,7%).