Aston Martin, il produttore delle auto sportive più amate dall'agente 007 James Bond, ha annunciato che intende quotarsi alla Borsa di Londra. L'Ipo (initial public offering) dovrebbe valorizzare la società per circa 5 miliardi di sterline secondo la stampa.
Sarebbe la prima sul mercato di un brand di auto sportive dopo quella di Ferrari a Wall Street nell'ottobre 2015. Il piano dovrebbe prevedere una vendita secondaria da parte degli attuali azionisti, gruppi italiani (tra cui il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi) e del Kuwait. La tedesca Daimler, che detiene il 4,9% delle azioni, dovrebbe rimanere azionista, secondo quanto dichiarato dal gruppo.
Il sogno che diventa realtà (borsa a parte)
“La mia auto è una Martin.. una Aston Martin”. È solo immaginazione, per ora, ma in fondo il legame tra la casa automobilistica e James Bond, è solido al punto che una frase del genere potrebbe presto finire in un film della saga. La realtà, per ora, è invece che 25 nuovi modelli di Aston Martin DB5 usciranno presto dallo stabilimento di Newport Pagnell, una novantina di chilometri a nord di Londra.
Auto speciali, non da strada ma da collezione, identiche a quella guidata dal Bond di turno.
The iconic Aston Martin #DB5 is back. In partnership with EON Productions, we are proud to reveal that we are creating 25 Goldfinger DB5 continuation cars - Complete with gadgets! #AstonMartinHeritage pic.twitter.com/E01I8gNxDk
— Aston Martin (@astonmartin) 19 agosto 2018
Con lo stesso colore, il Silver Birch, quindi, ed equipaggiate con ogni accessorio possibile, a cominciare dalla targa rotante. Il comunicato stampa con cui Aston Martin ha annunciato questa iniziativa lascia però alcuni interrogativi: si parla, per esempio, di “alcune modifiche per garantire i massimi livelli di qualità e affidabilità della costruzione”. Quali saranno ancora non è possibile saperlo: dalla società è arrivato un “no comment”.
Volete sentirvi James Bond? Ecco come comprare quest’auto unica
Quello che la casa automobilistica ha invece spiegato ad Agi sono i dettagli su come acquistare un modello della DB5. Se volete scendere in garage e sentirvi come James Bond preparatevi a staccare un assegno da qualche milione di euro. Ogni modello di questa Goldfinger DB5 costerà 2,75 milioni di sterline più tasse. In euro qualcosa come 3,9 milioni di euro. Ma non sarà così semplice spuntarla tra gli altri appassionati: gli interessati “dovranno mettersi in contatto direttamente con Aston Martin Works per registrare il proprio interesse”, fanno sapere dalla società. La scelta su chi si aggiudicherà l’auto, però, la prenderà il boss dell’azienda: “Ogni cliente verrà accuratamente selezionato dal Ceo, Andy Palmer”. Fate in fretta, visto che “è già possibile manifestare il proprio interesse” e pare che Aston Martin sia “fiduciosa di esaurire presto” i 25 modelli.
Niente paura: i pochissimi modelli di DB5 prodotti non verranno toccati
La società ci ha anche fatto sapere che la produzione dei modelli comincerà il prossimo anno, mentre la consegna prevista è per il 2020. Gli appassionati di auto possono anche tirare un sospiro di sollievo: alcuni organi di informazione avevano riportato la notizia secondo cui, per mettere a punto i modelli Goldfinger, Aston Martin avrebbe modificato 25 DB5 originali degli anni ‘60: non sarà così, ha assicurato la società. “Sono automobili addizionali – ci hanno spiegato – che costruiremo appositamente per questo progetto”. Il timore, in effetti, era fondato: la DB5, il modello di base (cioè senza gli accessori di James Bond) è un’auto a tiratura limitata. Tra il 1963 e il 1965, nello stabilimento inglese vennero prodotte appena 898 esemplari. Nessuna di queste verrà tagliuzzata e riassemblata, insomma.
Pericolo sventato: possiamo parlare dei gadget che troveranno posto sulla nuova Goldfinger a cuor leggero. A curarne la disposizione sarà Chris Corbould, l’uomo – premio Oscar - che si occupa degli effetti speciali dei film di 007 e che ha firmato anche l’esplosione più grande della storia del cinema. Quella in Spectre.
A proposito di Spectre: il film del 2015 è il settimo in cui James Bond guida la Aston Martin DB5. La prima apparizione risale al 1964 in Missione Goldfinger, il terzo capitolo della saga. Negli anni successivi l’auto è stata guidata da Sean Connery in Thunderball (nel 1965), da Pierce Brosnan in GoldenEye (1995) e Il domani non muore mai (1997), e tre volte da Daniel Craig in Casino Royale (2006), Skyfall (2012) e appunto Spectre.
E se l’auto di 007 parlasse anche un po’ italiano?
“In questo momento non possiamo confermare questo dettaglio”. Così Aston Martin ha risposto alla domande se la Carrozzeria Touring Superleggera, fondata a Rho nel milanese più di novant’anni fa, avrà qualche ruolo nella produzione della Goldfinger DB5. La carrozzeria italiana fu la prima a inventare, negli anni ‘30, il metodo “superleggera”: si tratta di una carrozzeria fatta di “pannelli d’alluminio battuti a mano applicati a una struttura rigida e leggera in sottili tubi d’acciaio”, si legge sul sito ufficiale. Un’invenzione brevettata nel 1936 e che nei decenni successivi “ha permesso a Touring di realizzare vetture come l’Aston Martin DB5”, tra le altre.
Pochi mesi fa, in occasione dell’asta del modello firmato Superleggera della DB5 guidata da Pierce Brosnan in GoldenEye, la carrozzeria ha pubblicato su Facebook questo video. Ma il legame tra le due società non è soltanto all’insegna della nostalgia: ad aprile Touring aveva annunciato una collaborazione con Aston Martin per l’ultimo modello di DBS Superleggera. La coppia si ricomporrà anche per firmare i modelli da collezione di James Bond?